Di giorno portalettere, di sera musicisti: chi sono i 28Aut, la band dei postini di Salzano
Domani 10 ottobre 2023 debutteranno live al Tour Music Fest a Bologna
Massimiliano Piron , Giuseppe Vasta, Valter Saivezzo, Maurizio Saivezzo: i membri dei '28 Aut' costituiscono un gruppo di musicisti eclettici e innovativi. Sotto le loro uniformi da postini, nascondono una straordinaria creatività, una profonda passione e una vasta esperienza musicale.
Di giorno portalettere, di sera musicisti
Durante le ore serali, si riuniscono nella sala prove per perfezionare le composizioni dei loro brani musicali. Durante il giorno, si spostano rapidamente tra le località di Spinea, Martellago e Mirano per consegnare pacchi, lettere e raccomandate.
Un esempio di questo eclettismo è rappresentato da Giuseppe Vasta, che funge da leader della band e voce del gruppo. La comunità lo riconosce principalmente per il suo lavoro come postino nella zona di Mirano.
Ma, non appena si libera dalla sua divisa da lavoro, viene immediatamente catturato dall'incanto delle sette note musicali. Questa passione si traduce in una straordinaria ispirazione compositiva, un abile utilizzo delle tastiere e performance vocali. È proprio Giuseppe che condivide con noi la storia di questa straordinaria band.
“Abbiamo tutti poco più di quarant’anni - esordisce - e ci conosciamo da tanto tempo perché lavoriamo nello stesso Centro di Distribuzione, quello di Salzano. Ognuno di noi ha sempre saputo della comune passione musicale degli altri e, ogni tanto, a fine giornata, ci si trovava a parlare di musica. Negli ultimi tempi questi nostri incontri erano diventati quasi un rituale, così ci siamo detti: ’perché invece di parlare non proviamo a suonare?’. La scintilla è scoccata quando abbiamo deciso di partecipare alle selezioni per il Tour Music Fest, un ‘contest’ importante, che puo’ contare sulla supervisione di coach del calibro di Beppe Vessicchio”.
Il 10 ottobre 2023 parteciperanno al Tour Music Fest
Il TMF esiste dal 2007 e in 16 anni ha selezionato moltissimi talenti che hanno alimentato il vivaio della scena musicale italiana, con nomi importanti come Ermal Meta, Mahmood e tanti altri che sono poi approdati a trasmissioni come Amici o Sanremo Giovani.
Per tradurre i sogni in realtà c’era però bisogno di stimoli concreti: “così - prosegue Vasta - ho proposto ai colleghi un brano originale, intitolato ‘BrAmami’, da presentare al concerto di selezione che si terrà a Bologna il prossimo 10 ottobre. L’idea è piaciuta e in funzione di questo obiettivo abbiamo formato i ‘28 Aut’”.
Chi sono i 28Aut: la band dei postini di Salzano
Da dove deriva il nome del gruppo?
“Molto semplice. La sigla ‘28 Aut’ identifica un documento in cui i portalettere elencano tutti i plichi da recapitare nel corso della giornata. E’ uno strumento di lavoro che, nel nostro caso, ha assunto anche un valore simbolico, tanto da diventare il nome della band”.
Ognuno dei quattro musicisti ha maturato esperienze importanti, sia sul palco, che in sala d’incisione. Giuseppe – ad esempio - ha iniziato a studiare pianoforte a 8 anni.
“Mia madre – ricorda il band-leader - era una grande ascoltatrice di programmi radiofonici e amava cantare in casa le canzoni del momento. Un giorno, quasi per gioco, ho provato ad accompagnarla al pianoforte. Col tempo, quel gioco da bambino si è trasformato in un’esperienza di piano-bar che, negli anni giovanili, mi ha consentito di apprendere i segreti compositivi di tantissimi brani celebri. E’ stata una palestra musicale preziosissima”.
Passando dal pianoforte alla chitarra, incontriamo Massimiliano Piron, detto Max. Di giorno recapita pacchi e raccomandate in tutta la zona di Spinea, però, quando sale sul palco, imbraccia la sua ‘Gibson diavoletto’ e la fa ruggire con tutte le sfumature del blues.
“Ho iniziato a suonare la chitarra a 12 anni, durante un campo scout, - ricorda Max - e non ho più smesso. A 16 anni, quando i miei coetanei volevano il motorino, io ho preferito comprare la prima chitarra elettrica. Ora ne possiedo sei che alterno tra il palco e lo studio. Da anni suono con vari gruppi locali dedicandomi ad un repertorio che spazia dal R&B, a Ray Charles, fino ai pezzi classici dei Blues Brothers, soprattutto in concerti di beneficenza per sostenere associazioni che operano nel settore sociale”.
Maurizio Saivezzo, invece, dopo aver terminato il ‘giro di consegne’ a Martellago, si concentra sui ‘giri di basso’.
“La musica ce l’avevo in casa sin da ragazzino - racconta -. Mio padre, di origini muranesi, era maestro d’ascia e costruiva barche. Ma quando è andato in pensione si è appassionato alla liuteria, così la casa si è riempita di strumenti musicali. Complice mio fratello, ho iniziato lo studio della chitarra che ho suonato in vari gruppi e per molti anni, spaziando dal rock, al jazz, senza disdegnare l’esperienza del liscio nelle balere, anche se il primo amore è stato il reggae. Negli ultimi tempi mi sono innamorato del basso perché è uno strumento essenziale, senza fronzoli, quasi minimalista, pur avendo un ruolo fondamentale nell’economia generale di un arrangiamento”.
Al trio di musicisti-postini serviva, però, il sostegno ritmico di un batterista, così è arrivato Valter Saivezzo, che con le Poste ha solo un legame indiretto, di tipo familiare, ma che può vantare un percorso musicale invidiabile, costellato da grandi incontri professionali. Ce li elenca con modestia, quasi con pudore:
“Maurizio Fabrizio, Vince Tempera, Davide Tagliapietra (chitarrista di Gianna Nannini e figlio di Aldo Tagliapietra delle Orme), Solis String Quartet, Egle Bandini (batterista anche di Guccini), Piero Monterisi (batterista anche di Max Gazzé). E nel 2001, - aggiunge con una impercettibile sfumatura di orgoglio - ho partecipato anche alla 14esima edizione del Sanremo Rock Festival, col gruppo ‘Mea Libera Tutti’. Oggi – prosegue il batterista - suono jazz con un’orchestra di 17 elementi e mi divido tra due cover band: una dedicata al repertorio di Peter Gabriel e l’altra a quello dei Police. Tutte esperienze che farò confluire nella nuova avventura artistica”.
Di sicuro, quello dei 28Aut è un bell’esempio di contaminazione di stili musicali, che lascia ben sperare per il futuro. Ma, in attesa del debutto ‘live’ del 10 ottobre, viene spontaneo chiedersi quali siano i punti di contatto tra due mondi in apparenza così lontani: il recapito postale e la musica.
“In entrambi i contesti – risponde Giuseppe Vasta - abbiamo il privilegio e la responsabilità di trasmettere alle persone dei messaggi importanti. Come portalettere, ‘recapitiamo’ le emozioni legate ad un messaggio scritto o alla consegna di un oggetto di valore. Come musicisti, trasmettiamo le suggestioni di una bella melodia. Ma in entrambi i casi - conclude il postman-frontman con un sorriso - non possiamo permetterci di andare fuori tempo!”.