il vuoto normativo

Decreto autovelox: obbligo di omologazione, ma nessuna procedura chiara

Attualmente, non essendoci dei criteri per una corretta valutazione metrologica, non esiste un test standard per l'approvazione degli apparecchi né esistono delle regole precise per le verifiche tecniche.

Decreto autovelox: obbligo di omologazione, ma nessuna procedura chiara
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Da giovedì 12 giugno 2025 è entrato in vigore il decreto autovelox, che impone delle nuove regole sulla rilevazione della velocità dei veicoli, ma c'è un vuoto normativo per quanto riguarda le verifiche di funzionalità e di taratura degli apparecchi.

Decreto autovelox

In particolare, da aprile 2024 è entrato in vigore un decreto che ha definito dove possono essere posizionati gli autovelox e, a giugno di quest'anno, sono state imposte altre regole, tra cui: una distanza minima di 4 chilometri tra due apparecchi sulle autostrade e 3 km sulle strade extraurbane principali, pena l'invalidità delle sanzioni; l'obbligo di parare del Prefetto per ogni installazione; l'omologazione obbligatoria per ogni rilevatore di velocità.

Tuttavia, non sono state incluse le verifiche di funzionalità e di taratura, che hanno permesso a molti automobilisti di contestare le sanzioni. Di fatto, anche la Cassazione si è espressa a favore dei conducenti proprio per questo vuoto normativo.

Nello specifico, dal 1992 a oggi, non è mai stato specificato come gli apparecchi debbano essere omologati e, per questo motivo, nessun autovelox del Veneto, 150 in totale, e del territorio nazionale è formalmente a norma.

 

Il censimento a ottobre

Attualmente, il produttore per ottenere l'omologazione e l'approvazione di un autovelox deve presentare domanda all'Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale, oggi sotto al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, allegando dei prototipi del dispositivo, certificazioni di enti riconosciuti e una relazione tecnica.

Il Ministero, che può chiedere anche un parere al Consiglio superiore ai Lavori pubblici, dovrà verificarne il funzionamento e, se valutato positivamente, rilascerà l'omologazione. Tuttavia, non essendoci dei criteri per una corretta valutazione metrologica, non esiste un test standard per l'approvazione degli apparecchi né esistono delle regole precise per le verifiche tecniche.

Il Ministero, a ottobre, ha intenzione di verificare e censire tutti gli autovelox presenti sul territorio. L'obiettivo è quello di controllare che tutti i dispositivi rispecchino le ultime norme e di accertarsi che siano omologati.

Ciononostante, questa iniziativa non risolverà il problema visto che, per il censimento, è richiesto ai Comuni di indicare se gli apparecchi sono "approvati o omologati", senza alcuna differenza formale. Questo potrebbe creare un problema, considerando che una multa è valida solo se l'autovelox è omologato.