Ma le ragazze non ci stanno

Decisione shock in un liceo di Venezia: stop ai top all'ora di ginnastica, "distraggono i maschi"

Immediata la replica delle studentesse che hanno espresso dissenso vestendo il "famigerato" top sportivo srotolando uno striscione contro la prof

Decisione shock in un liceo di Venezia: stop ai top all'ora di ginnastica, "distraggono i maschi"
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Durante la lezione di educazione fisica, una frase, ha letteralmente innescato una bufera.

Decisione shock in un liceo di Venezia: stop ai top all'ora di ginnastica, "distraggono i maschi"

Bufera che si è tradotta, immediatamente, in una protesta, andata in scena a Venezia, con le protagoniste, alcune studentesse del liceo Marco Polo artistico della città, che hanno manifestato dissenso. Proprio contro quella frase. "Le ragazze durante la lezione di educazione fisica dovrebbero nascondere le proprie forme per evitare di distrarre i maschi".

Parole che per le giovani studentesse hanno suonato come un divieto di utilizzo del top sportivo, in favore di un abbigliamento "diverso". E allora dal dissenso alla protesta ci è voluto davvero poco. Le studentesse si sono presentate a scuola vestendo il famigerato top, "brandendo" uno striscione in cui si esorta, semmai, a "cambiare mentalità", piuttosto che i vestiti...

Ecco il comunicato delle ragazze

"Oggi abbiamo dato vita ad una grande iniziativa sotto la nostra scuola per dire una cosa molto chiara: quello che va cambiato è la mentalità delle persone, non il nostro abbigliamento!

Dopo che una professoressa durante la lezione di ginnastica ha obbligato delle ragazze a cambiarsi perché indossavano dei top sportivi non potevamo restare in silenzio!

La scuola non dovrebbe educarci a "coprire le nostre forme per non distrarre i ragazzi", anzi, dovrebbe fare esattamente il contrario, educare tutt* a rispettare ogni persona a prescindere dal suo abbigliamento.

Per questo siamo andat* a scuola tutt* in top sportivo, ci siamo fatti sentire e abbiamo poi dato vita ad una magnifica Assemblea in cui abbiamo discusso di come continuare questo percorso, di come fare in modo che la scuola sia uno spazio sicuro.

Viviamo in una città e in una società dove siamo abituat* ad avere paura, quando giriamo per strada la sera, quando siamo in un locale e sappiamo che qualcuno solo per come siamo vestite potrebbe pretendere di avere un rapporto con noi, di poterci fischiare o molestare.

Con l'iniziativa di oggi abbiamo voluto ribadire che non siamo più dispost* ad avere paura, vogliamo rendere sicuro ogni spazio che attraversiamo, a partire dalla scuola, per arrivare alle strade e agli spazi della nostra città.
La scuola siamo noi, e oggi abbiamo dimostrato quanto siamo forti e che noi abbiamo il potere di cambiarla!

Ci vediamo lunedì 15 all'Assemblea del collettivo, alle 14:30 davanti al las!".

 

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