La villa sequestrata

Da quartier generale della Mala del Brenta a rifugio per i profughi ucraini

Diventerà uno dei centri di accoglienza dei rifugiati che scappano dagli orrori della guerra...

Da quartier generale della Mala del Brenta a rifugio per i profughi ucraini
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Era il campo base dei "luogotenenti" della Mala del Brenta... Oggi, invece, quella Villa Isonzo sequestrata a Stra nel Veneziano, proprio ai soci di Felice Maniero, cambia faccia. E diventa un centro di accoglienza per i profughi ucraini.

Da quartier generale della Mala del Brenta a rifugio per i profughi ucraini

Oltre a scuole, ospedali, caserme e altri edifici individuati, è proprio tra i beni confiscati alla criminalità che si cercano soluzioni per dare un tetto ai rifugiati che fuggono dagli orrori della guerra. E quindi si è pensato di attingere ai patrimoni strappati alle mani della banda criminale del Brenta, facendoli rientrare nella legalità. Anzi, di più: nell'ambito dell'accoglienza, della solidarietà. Creare ponti, quindi, laddove la Mala, invece, seminando il panico, i ponti li distruggeva.

Una struttura, Villa Isonzo, aprirà le porte a una decina di profughi, insieme alle altre attività che sono presidio di legalità, che già lì hanno trovato casa. Realtà come il Lions Club Riviera del Brenta, la scuola di musica Il Pentagramma, la Agape San Pietro Onlus e l'associazione Grido. Quella di Villa Isonzo era una base strategica per la banda di Felice Maniero.

Nello specifico era il rifugio di Andrea Batacchi. E' un edificio che sorge su due piani ed è stato individuato dal Prefetto come risposta alla circolare del ministro Lamorgese che ha chiesto di censire i beni confiscati per accogliere i profughi ucraini. Le autorità locali hanno subito accettato la proposta e in tandem con le associazioni del territorio si è fatto tutto il necessario per convertire la struttura.

Le associazioni presenti in loco si sono spostate nell'ex municipio e lo spazio necessario ai cittadini ucraini è stato subito liberato. Un gesto di generosità, poi, chiama l'altro: e qui i residenti non si sono fatti pregare. E' partita una catena di solidarietà per reperire quanto necessario ai nuovi ospiti.

Letti, materassi e cuscini, infatti, sono stati donati da un mobilificio della zona. Ma la solidarietà non si è fermata qui. Altri cittadini hanno dato la propria disponibilità per accogliere nelle proprie abitazione altri profughi e il Comune ha riaperto il conto corrente (usato in pandemia) per raccogliere fondi e donazioni (conto numero 2275146, intestato a "Comune di Stra Emergenza Ucraina", codice Iban IT46F0103036340000002275146).

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