Dopo 11 giorni di carcere

Corruzione a Venezia, l'ex assessore Boraso chiede la scarcerazione

Sulla vicenda, che coinvolge anche il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, ora indaga anche la Corte dei Conti

Corruzione a Venezia, l'ex assessore Boraso chiede la scarcerazione
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Dopo 11 giorni di reclusione, dal Carcere Due Palazzi di Padova, l'ex assessore Boraso ha chiesto la scarcerazione. Insieme a lui ha presentato domanda anche l'imprenditore Ormenese. Intanto, altri giudici stanno lavorando sull'inchiesta "Palude", inclusi quelli della Corte dei Conti.

Corruzione a Venezia, l'ex assessore Boraso chiede la scarcerazione

Dopo 11 giorni di carcere nel penitenziario di Padova, l'ex assessore Renato Boraso ha chiesto la scarcerazione. La richiesta dell'ex assessore fa leva sulle proprie dimissioni, rassegnate dopo l'arresto giovedì 18 luglio 2024, che hanno interrotto formalmente il legame con la politica e il comune, ma la questione verrà discussa il 31 luglio 2024.

Renato Boraso

Le carte dell'inchiesta "Palude" sono ora passate dalle mani del GIP, che ha disposto le misure restrittive, a quelle dei tre giudici del Tribunale del Riesame. Questo rappresenterà il primo banco di prova per verificare la tenuta dell'inchiesta, che ricostruisce, all'ombra di personaggi con ruoli pubblici, i rapporti illeciti e la sistematica commissione di reati contro la pubblica amministrazione piegata agli interessi privati.

Dal carcere Boraso sta studiando le carte e preparando memorie difensive. Anche i PM stanno affinando le loro strategie e non è escluso che all'udienza del 31 luglio possano presentare nuove prove.

È necessario verificare le esigenze cautelari e la solidità delle accuse. Le carte dell'inchiesta sono sotto esame anche da parte della Corte dei Conti, che sta esaminando i possibili danni causati dai dipendenti pubblici.

Intanto, al municipio, il sindaco Luigi Brugnaro, anch'egli indagato, si prepara a fornire la sua versione dei fatti tra una settimana esatta.

Boraso si dimette dal carcere

L'assessore alla Mobilità del Comune di Venezia, Renato Boraso, ha rassegnato le dimissioni in seguito al suo arresto nell'ambito di un'indagine su reati amministrativi condotta dalla Guardia di Finanza. L'annuncio è stato fatto, giovedì 18 luglio 2024, dal suo avvocato dopo un incontro avvenuto nel carcere di Padova.

La Procura di Venezia accusa Boraso di essere al centro di un sistema di corruzione che ha generato circa mezzo milione di euro di introiti illeciti in sei anni. Tra i vari episodi, Boraso avrebbe ricevuto tangenti per 70.000 euro per la vendita del palazzo Poerio Papadopoli a un imprenditore cinese.

L'inchiesta coinvolge anche il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, per il tentativo di vendere l'area dei Pili, di sua proprietà, a un magnate cinese, promettendo interventi urbanistici favorevoli. Secondo alcune intercettazioni, Brugnaro sarebbe stato consapevole delle attività illecite di Boraso, ma lo ha mantenuto in carica, sollevando questioni politiche su cui l'opposizione insiste per ottenere le dimissioni del sindaco.

Luigi Brugnaro

Sul piano politico, maggioranza e opposizione pressano il primo cittadino per avere risposte. Per questo motivo è stato indetto un consiglio comunale straordinario per venerdì prossimo.

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