Venezia

Cittadini senza Green pass organizzano trasferimenti su vaporetti "privati", per la Prefettura è un servizio lecito

Molti residenti non sono in possesso della certificazione verde. E non possono più salire a bordo dei vaporetti. Per questo è stato pensato a un "servizio" sostitutivo...

Cittadini senza Green pass organizzano trasferimenti su vaporetti "privati", per la Prefettura è un servizio lecito
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Ne abbiamo parlato ieri, dando notizia dell'auto-organizzazione di alcuni residenti veneziani sprovvisti di Green pass. Ora c'è uno sviluppo nella vicenda...

Cittadini senza Green pass organizzano trasferimenti su vaporetti "privati"

Venezia è una realtà unica nel suo genere. E per circolare, come è noto, non servono le auto, ma i vaporetti. E da quando è entrato in vigore il Super Green pass, per alcuni residenti non vaccinati o non ancora in possesso della certificazione, la situazione è diventata quanto meno complessa da gestire. Tanto che fin dalle prime ore si è iniziato a parlare di un'auto-organizzazione attraverso natanti privati. Seguita, poi, a ruota, da una sfilza di lettere inviate alla Prefettura per chiedere una deroga sull'entrata in vigore della legge.

Ma l'Ente non ha fatto mezzo passo indietro. "Nessuna deroga", dunque, e la protesta si è spostata altrove. Sui social, Telegram e altri, ovviamente, per tentare di predisporre un boat-pooling (del tutto simile al car-sharing ma sfruttando i barchini) destinato ai cosiddetti No Green pass. Un servizio, insomma, motivato dall'esigenza di alcuni di spostarsi, nonostante l'assenza della certificazione rafforzata.

Per la Prefettura è un servizio lecito

C'è da dire che l'idea non è semplicemente una "protesta" contro il Green pass. In molti infatti, tra gli aderenti, non sono né contrari al vaccino, né al Gp. Semplicemente non hanno fatto in tempo a mettersi in regola con le dosi di siero. Per altri, però, la proposta è, al contrario, l'ennesimo affronto allo Stato e alle sue leggi.

E sono stati proprio questi, tuttavia, a finire per essere "oscurati" sui social, non prima di essere segnalati alla Guardia di Finanza. Una situazione senza dubbio intricata, sulla quale poi si è pronunciata la stessa Prefettura. Soluzione "lecita" per l'Ente, che ha però avvisato: "L'importante è che si rispettino le norme che limitano la capienza dei mezzi per ridurre il rischio dei contagi".

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