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Chiusura definitiva per il Fondaco dei Tedeschi, perdite da 100 milioni: annunciati 226 licenziamenti

L'assessore regionale al lavoro Valeria Mantovan: "Convocato con urgenza il tavolo regionale"

Chiusura definitiva per il Fondaco dei Tedeschi, perdite da 100 milioni: annunciati 226 licenziamenti
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È ufficiale: il Fondaco dei Tedeschi a Venezia chiuderà definitivamente i battenti, 226 lettere di licenziamento già pronte. Un vero e proprio colpo di scena per il commercio veneziano, che subisce un duro contraccolpo con la decisione del Gruppo LVMH, guidato dal miliardario Bernard Arnault, di abbandonare questa storica location.

Chiusura definitiva per il Fondaco dei Tedeschi: annunciati 226 licenziamenti

La decisione è arrivata giovedì 14 novembre 2024. In una nota ufficiale, il Gruppo DFS, ramo di LVMH specializzato in travel retail, ha annunciato la chiusura definitiva del Fondaco dei Tedeschi.

L’attività del centro commerciale era stata avviata nel 2016 dal gruppo DFS, rinomato rivenditore di prodotti di lusso con sede a Hong Kong noto anche per marchi prestigiosi come Fendi e Louis Vuitton. L’apertura seguiva un importante restauro dell’ex Fondaco dei Tedeschi, uno degli edifici più iconici di Venezia, fondato nel XII secolo per le esigenze commerciali della Repubblica.

Oltre agli spazi dedicati allo shopping di alta gamma, la struttura include una terrazza con vista spettacolare sul Canal Grande, l'edificio è infatti situato nel sestiere di San Marco, in posizione adiacente al Ponte di Rialto.

La decisione della chiusura, spiega il gruppo, è stata presa nell'ottica di un piano di ristrutturazione aziendale dettato dalle difficoltà economiche globali e dai risultati insoddisfacenti del negozio veneziano:

"Dopo un'attenta valutazione, il Gruppo DFS ha deciso di chiudere le attività commerciali presso il Fondaco dei Tedeschi e di non rinnovare il contratto di locazione, che scadrà a settembre 2025."

Il Fondaco rimarrà operativo solo per parte del primo semestre 2025, per poi chiudere e avviare i lavori di disallestimento prima della scadenza del contratto. Durante questa transizione, DFS ha dichiarato come obiettivo prioritario il contenimento dell’impatto sociale sui dipendenti, impegnandosi a collaborare con sindacati e autorità per garantire il supporto necessario.

"Siamo profondamente preoccupati e amareggiati"

Questa chiusura non rappresenta solo la fine di un’iconica attività commerciale, ma evidenzia le criticità di Venezia, una città in bilico tra il declino della popolazione residente e il peso crescente di un turismo insostenibile. La chiusura del Fondaco, simbolo del lusso e del commercio internazionale, segna una nuova battuta d’arresto per l’economia della Laguna.

La decisione infatti è stata un fulmine a ciel sereno per l'amministrazione lagunare. L’assessore al turismo del Comune di Venezia, Simone Venturini, non nasconde la sua delusione:

"Siamo profondamente preoccupati e amareggiati per aver appreso solo poche ore fa da DFS Italia la decisione di chiudere le attività al Fondaco dei Tedeschi.

Siamo arrabbiati perché, come Amministrazione comunale, avremmo subito cercato una soluzione per garantire che nessun lavoratore venisse lasciato indietro. Invece, i 226 dipendenti hanno ricevuto questa terribile notizia all'ultimo momento, senza alcun preavviso.

Questi lavoratori e le loro famiglie non sono numeri, ma persone che, con il loro impegno quotidiano, contribuiscono a rendere Venezia la città unica che tutti conosciamo e amiamo.

Mi impegnerò immediatamente a incontrare le organizzazioni sindacali e a collaborare con la Regione per mettere in campo tutte le iniziative possibili, con l'obiettivo di evitare conseguenze drammatiche. Nessuno deve essere lasciato indietro".

Assessore Mantovan: “Convocato con urgenza il tavolo regionale”

Anche la Regione Veneto, attraverso l'assessore al lavoro Valeria Mantovan, ha espresso sorpresa per la comunicazione ricevuta da DFS Italia riguardante la chiusura del Fondaco dei Tedeschi di Venezia e il conseguente licenziamento di 226 dipendenti. Per affrontare questa crisi, la Regione ha attivato l'unità di crisi aziendali e ha fissato un primo tavolo tecnico con l'azienda e le parti sociali.

“Abbiamo appreso oggi, con sorpresa, ricevendo la comunicazione di apertura di una procedura di licenziamento collettivo, la decisione della società Dfs Italy di voler procedere alla chiusura di Fondaco dei Tedeschi di Venezia, il prestigioso punto vendita dei brand del lusso, e al licenziamento dei 226 dipendenti".

"Sarebbe stato utile - afferma l’assessore regionale al lavoro Valeria Mantovan - un congruo preavviso sulle intenzioni della società per assicurare la massima tempestività nella presa in carico della situazione da parte della Regione. Per la gestione di questa complessa situazione ho chiesto il supporto dell’unità di crisi aziendali che, con la Direzione lavoro regionale, ha già fissato un primo tavolo tecnico con l’azienda e le parti sociali. Posso già da ora assicurare che, come Regione, forniremo tutto il supporto necessario alla definizione di soluzioni e all’impiego degli strumenti disponibili”.

Valeria Mantovan

I sindacati: "Perdite da 100 milioni solo a Venezia"

Forte preoccupazione anche da parte dei sindacati. Dopo la notizia, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil di Venezia hanno diffuso una nota in cui i segretari di categoria Caterina Boato, Nicola Pegoraro e Fabio Marchiori hanno dichiarato di essere stati informati solo ieri mattina dell'avvio della procedura di mobilità, sottolineando che, nonostante fossero a conoscenza delle difficoltà economiche, non si aspettavano una scelta così drastica.

"Sono state convocate confermano - le RSA per la comunicazione dell'avvio della procedura di mobilità. Emerge che dal 2020, solo a Venezia, DFS abbia accumulato più di 100 milioni di euro di perdite. Il core business del Fondaco erano i "travel retail", i viaggi organizzati per fare shopping di lusso, soprattutto provenienti dal mercato asiatico. Negli anni scorsi, le perdite di Venezia erano state in parte colmate con i profitti accumulati da DFS in giro per il mondo. Ma il mercato del lusso sta vivendo una crisi epocale e la chiusura di Venezia è solo una di un più ampio processo di ristrutturazione di DFS, che chiuderá anche altre sedi".

"Ci è anche stato comunicato - aggiungono i tre sindacalisti - che DFS dovrà restituire l'immobile alla proprietà, Edizione Holding, a settembre 2025. È presumibile quindi che i negozi chiuderanno non più tardi della prossima primavera".

Filcams, Fisascat e Uiltucs sono già in contatto con le istituzioni.

"Ci sarà una riunione dell'Unità di crisi della Regione Veneto e incontreremo anche l'amministrazione comunale di Venezia. Nei prossimi giorni convocheremo un'assemblea con le lavoratrici ei lavoratori, per accompagnarli e supportarli in questo momento cosi delicato. Anche le segreterie confederali di Cgil Cisl e Uil sono al nostro fianco, a difesa e tutela dei lavoratori".

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