E' ancora un mistero

Canal Grande verde, caccia al responsabile: giro di vite a Venezia per evitare emulazioni

Insomma una cosa l'abbiamo sicuramente capita: se a Venezia si combina qualcosa, si vede... Eccome se si vede

Canal Grande verde, caccia al responsabile: giro di vite a Venezia per evitare emulazioni
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La buona notizia è che il liquido non dovrebbe essere tossico. Un sospiro di sollievo. Ma la "cattiva" notizia è che il responsabile la farà quasi sicuramente franca.

Canal Grande verde, caccia al responsabile: giro di vite a Venezia per evitare emulazioni

Riflettori ancora puntati su Venezia. O meglio, sul Canal Grande il quale, come è noto, ormai da ieri, è diventato verde. Verde fluo, per essere precisi, e le sue immagini hanno letteralmente fatto il giro del mondo. Non si fermano le indagini per dare un nome e un volto al responsabile, perché sì, qualcuno l'ha fatta grossa, questa volta.

E seppur, magari, non ci sia stata dell'intenzionalità nel gesto, di certo le conseguenze sono piuttosto pesanti. Sia per l'ambiente che per l'immagine della città. Che ne esce decisamente danneggiata. Al momento, infatti, non è ancora chiaro come tale "fenomeno" si sia potuto verificare. Un dato, tuttavia, è certo: non sarà facile beccare chi ha combinato questo disastro. Per due motivi, uno "logico" e un altro "tecnico".

Da un lato, infatti, chi l'ha combinata, presumibilmente, non si farà avanti nemmeno se, e questo lo speriamo tutti, dopo l'analisi approfondita condotta da Arpav, e che dovrebbe essere diffusa tra questa sera e domani al massimo, si dovesse scongiurare il peggiore degli scenari, dato che si dovrebbe trattare di un colorante non tossico e non pericoloso per l'ambiente.

Quindi niente elementi per una denuncia di reato ambientale. E poi c'è l'aspetto tecnico: come fare a risalire al responsabile? Se questi, infatti, avesse gettato qualcosa negli scarichi, diciamo, della propria abitazione, come si potrebbe ricostruire la filiera? Decisamente difficile... Quasi una missione impossibile.

Il Prefetto Nicola Di Bari, tuttavia, non ha usato mezzi termini e si è espresso duramente nei confronti del responsabile, comunicando di aver approvato un dispositivo che aumenta i controlli nelle aree veneziane in prossimità dei monumenti principali. Un giro di vite, dunque, per monitorare in modo più forte la città più bella del mondo.

In queste ore, o meglio, già dalla mattina di domenica quando le acque hanno iniziato a tingersi di verde, le Forze dell'ordine si sono messe in campo per visionare tutte le telecamere di sorveglianza. Ma se, come detto, qualcuno avesse gettato il liquido in un semplice lavandino? O in un gabinetto? Al momento sembra che la pista di un atto dimostrativo, però, sia la meno presa in considerazione. E questo semplicemente perché non vi è stata alcuna rivendicazione pubblica.

Ora però la preoccupazione maggiore per le istituzioni e per le Forze dell'ordine è che si verifichi un'emulazione. Per questo è in atto una vera e propria caccia al responsabile. Si teme, insomma, che qualche vandalo, magari per un "pugno di like" possa tentare di combinare qualche guaio...

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