Calzature, la Riviera del Brenta protagonista al salone internazionale in fiera a Milano
In visita al Salone l’Assessore all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro della Regione del Veneto Elena Donazzan, insieme al presidente di Assocalzaturifici Siro Badon e al Presidente di Acrib Gilberto Ballin
La Riviera del Brenta è presente con le sue aziende alla 93a edizione del MICAM, il salone internazionale leader del settore calzaturiero in corso alla Fiera di Milano. Al grande evento, organizzato da Assocalzaturifici, partecipano complessivamente 821 brand con le proprie collezioni autunno-inverno 2022-2023. Un’occasione di rilancio per il settore, in un momento di riavvio delle dinamiche di espansione accompagnato dalle preoccupazioni derivanti dal conflitto in Ucraina.
Calzature, la Riviera del Brenta protagonista al salone internazionale in fiera a Milano
Secondo il Centro Studi di Confindustria Moda, il comparto calzaturiero nel 2021 ha registrato un incremento del fatturato del +18,7% sul 2020, attestandosi a 12,7 miliardi di euro. Un valore però ancora inferiore all’epoca pre-Covid (-11% rispetto al 2019).
In questo contesto, l’Assessore all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro della Regione del Veneto Elena Donazzan oggi ha visitato gli stand del distretto calzaturiero della Riviera del Brenta, accompagnata dal presidente di Assocalzaturifici Siro Badon e dal Presidente di Acrib Gilberto Ballin.
“Abbiamo accolto con soddisfazione la visita dell’Assessore Elena Donazzan, che ha dimostrato grande attenzione al nostro comparto e all’attività del Politecnico Calzaturiero, hub di formazione e innovazione che l’anno prossimo compirà cento anni.
Il MICAM conferma il proprio ruolo di punto di riferimento per gli operatori del settore e di palcoscenico privilegiato per la promozione delle nuove tendenze, pur in un contesto di instabilità geopolitica ed economica – commenta Ballin –. Il comparto stava vivendo una lenta ripresa, dopo la pandemia.
Con l’avvio dell’operazione militare della Russia in Ucraina, assistiamo ad una ulteriore fase di incertezza che mette a rischio soprattutto la domanda di beni di lusso e di fascia alta”.