Beatrice Venezi, il nuovo direttore del Teatro la Fenice di Venezia, ha annunciato che si è rivolta all’avvocata Giulia Bongiorno per valutare delle possibili azioni legali contro chi ha condiviso delle informazioni false sul suo conto.
Beatrice Venezi si affida a Giulia Bongiorno
Poco dopo aver rinunciato al Festival delle Idee di Mestre, che si sarebbe svolto nella giornata di ieri, mercoledì 1° ottobre 2025, per evitare eventuali polemiche, ha annunciato di essersi messa in contatto con Giulia Bongiorno. In particolare, l’avvocata è molto conosciuta a livello nazionale anche grazie ai processi che ha sostenuto per difendere personaggi di rilievo come Giulio Andreotti e Raffaele Sollecito, coinvolto nelle indagini dell’omicidio di Meredith Kercher.
La notizia è stata comunicata a Toscana Today, per il quale scrive anche il padre di Beatrice, Gabriele, e la stessa avvocata ha poi dato un ulteriore conferma all’agenzia Adnkronos. Tutto ciò, però, potrebbe avere l’effetto opposto a quello desiderato. Infatti, se l’obiettivo era quello di evitare ulteriori polemiche, la decisione di annunciare delle eventuali azioni legali non la mette in buona luce.

Nello specifico, il nuovo direttore del Teatro La Fenice ha affermato che, sul suo conto, siano state dette molte falsità. Tuttavia, non si sa a quali affermazioni riferisca, ma potrebbe alludere alle lettere dell’orchestra in cui viene richiesta la rimozione della Venezi dall’incarico.
Di fatto, tutti i professori d’orchestra si sono lamentati che, durante il processo di selezione, non sono stati interpellati per esprimere il proprio parere. Inoltre, accusano il nuovo direttore per non avere un curriculum all’altezza dei predecessori e, qualcuno ipotizza, sia stato anche grazie alla sua amicizia con degli esponenti del Governo a permetterle di assumere l’incarico.
Cresce la solidarietà all’orchestra
Nel frattempo, molte orchestre italiane si sono schierate a favore dei musicisti della Fenice, denunciando i metodi di scelta. Infatti, anche la Fials di Cagliari ha voluto schierarsi con un comunicato stampa, in cui è scritto:
“La Segreteria Regionale, le RSU, gli iscritti e le iscritte della Fistel Cisl del Teatro Lirico di Cagliari esprimono la propria solidarietà ai colleghi e le colleghe del Teatro La Fenice di Venezia per la loro lotta in difesa della trasparenza, della partecipazione dei lavoratori e per il buon nome del loro Teatro.
Nessuno più di noi può testimoniare quanto sia determinante il ruolo di un Sovrintendente per il successo di un Teatro Lirico e per il benessere dei lavoratori e delle lavoratrici che quotidianamente vi operano. Nessuno più di noi può testimoniare quanto sia pericolosa per un Teatro una guida inadeguata, foriera di ostilità con i lavoratori, con le organizzazioni sindacali e persino con il pubblico.
Nessuno più di noi può incoraggiare i colleghi de La Fenice a non desistere ma resistere!”.
Tuttavia, solo qualche giorno prima, Gabriele Venezi era intervenuto per difendere la figlia dalle critiche benché sembra più che abbia attaccato l’orchestra. Di fatto, in un intervista a La Stampa, ha dichiarato:
“Sono animati dalla paura di perdere i privilegi da piccola casta”.
Successivamente, ha anche aggiunto che gli orchestrali screditerebbero la figlia solo perché lui era un esponente di Forza Nuova e si candidò alle elezioni di Lucca del 2007.
Al che, la pagina Facebook “Sconcerto Grosso“, che si definisce un gruppo di cittadini che amano e frequentano la Fenice, dichiarando:
“Sarebbe interessante se il signore ci spiegasse a quali privilegi fa riferimento, soprattutto considerando il fatto che un orchestrale della Fenice prende circa 1800, che arrivano a 2000 euro al mese con l’anzianità, forse qualcosa in più per le prime parti. Ben lontani dai 30mila euro che la figlia Beatrice ha ricevuto come stipendio dopo la nomina a Consulente del Ministero della Cultura, nomina voluta fortemente da Gennaro Sangiuliano. E ancora più lontani dallo stipendio che Beatrice Venezi percepirà come direttrice musicale della Fenice”.