Autostrada maledetta, l'appello a Salvini: "Adottare modello Genova per finire la terza corsia"
La Fondazione Think Tank Nord Est invita il Ministro Salvini nella Venezia Orientale: con il traffico del 2022 ormai ai livelli del 2019, servono procedure straordinarie per la terza corsia della A4 tra San Donà di Piave e Portogruaro.
Il “modello Genova” per completare la realizzazione della terza corsia della A4 in tempi ragionevoli: questa la richiesta che la Fondazione Think Tank Nord Est intende formulare al Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini.
Autostrada maledetta, l'appello: "Adottare modello Genova per finire la terza corsia"
“Da tempo sosteniamo che per accelerare il completamento della terza corsia della A4 ci si debba ispirare all’iter seguito per ricostruire il ponte di Genova - precisa Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est - e pertanto abbiamo apprezzato la recente affermazione del Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, in merito alla necessità di adottare il “modello Genova” per realizzare in tempi certi le grandi opere”.
Il territorio della Venezia Orientale continua quindi a chiedere di velocizzare i tempi di realizzazione della terza corsia lungo la A4 Venezia-Trieste: proprio per questo domani i 22 sindaci incontreranno il Presidente Mattarella a Roma. La Fondazione Think Tank Nord Est punta invece sul coinvolgimento diretto del Ministro delle Infrastrutture.
“Inviteremo il Ministro Salvini ad un convegno nella Venezia Orientale ad inizio 2023 - afferma Ferrarelli - con l’obiettivo di ottenere dal Governo lo stanziamento delle risorse necessarie per consentire l’apertura dei cantieri 24 ore su 24 sulla tratta San Donà di Piave-Portogruaro”.
Nella Venezia Orientale si attende la piena operatività della newco “Autostrade Alto Adriatico”, che all’inizio del 2023 subentrerà ad Autovie Venete nella gestione della tratta Venezia-Trieste della A4. Nel corso dell’estate c’era stata la firma dell’accordo di cooperazione tra il Ministero delle Infrastrutture e le Regioni Friuli Venezia Giulia e Veneto. Ma l’iter relativo al passaggio di consegne alla nuova concessionaria non è ancora terminato: il prossimo step dovrebbe essere l’emanazione dei decreti interministeriali. Nel frattempo, lo stato di emergenza e la gestione commissariale sono appena stati prorogati per altri due anni, fino al 31 dicembre 2024.
Peraltro, il traffico nel corso del 2022 è ormai in linea con il 2019: nel confronto con le altre autostrade del Nordest, la rete di Autovie Venete è quella più vicina ai livelli pre-pandemia. Le percorrenze complessive dei primi sette mesi del 2022, infatti, sono inferiori solamente dello 0,7% rispetto allo stesso periodo del 2019. Per quanto riguarda le altre tratte autostradali, il traffico dell’autostrada del Brennero è ancora inferiore dell’1,3% al dato del 2019; per la rete di C.A.V. siamo a -1,7%; la Brescia-Padova registra un -2,3%. D’altro canto, la Venezia-Trieste è un’autostrada strategica per tutta l’Europa, sia per il traffico pesante che per l’economia turistica.
Si tratta di un’infrastruttura che mette in comunicazione il nostro Paese con l’Europa centro-orientale, favorendo gli scambi commerciali delle imprese di tutto il Nord Italia e l’economia turistica dell’Alto Adriatico. Proprio per questo, oggi la A4 Venezia-Trieste può essere considerata la vera emergenza infrastrutturale del Paese. Pensare di completare l’opera nel 2027 vorrebbe dire prolungare l’emergenza sicurezza, mettere a repentaglio gli scambi commerciali ed il sistema turistico del litorale, convivere a lungo con possibili chiusure dell’autostrada e disagi anche sulla viabilità minore: una situazione non più tollerabile per economie avanzate e vocate agli scambi internazionali come quelle del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, che dovrebbero poter contare su infrastrutture moderne e competitive.