La conferenza

Alberto Trentini, l’appello della madre ai giornalisti: “Non smettete di parlare di lui”

Mercoledì 11 giugno 2025, dalla sede dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti a Roma, Armanda Colusso ha lanciato un appello accorato alla stampa

Alberto Trentini, l’appello della madre ai giornalisti: “Non smettete di parlare di lui”
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Sono passati sette mesi da quando Alberto Trentini, cooperante veneziano impegnato in progetti umanitari, è stato arrestato in Venezuela. Da allora è rinchiuso in un carcere sudamericano, senza accuse chiare né segnali concreti di rilascio (foto di copertina da: Ordine Nazionale dei Giornalisti).

L’appello della madre di Trentini ai giornalisti: “Non smettete di parlare di lui”

Mercoledì 11 giugno 2025, dalla sede dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti a Roma, sua madre Armanda Colusso ha lanciato un appello accorato alla stampa:

"Non stancatevi di parlare di Alberto".

Accanto a lei, l’avvocata Alessandra Ballerini, nota per aver seguito il caso di Giulio Regeni, ha partecipato alla conferenza per sensibilizzare l’opinione pubblica e sottolineare il ruolo cruciale dell'informazione.

"La parola può fare la differenza, tanto quanto la diplomazia", ha ricordato Ballerini, mentre la Farnesina prosegue le trattative riservate.

"È grazie ai giornalisti che altri italiani sono tornati a casa"

"Credo che saranno proprio i giornalisti a salvare mio figlio – ha detto Colusso – come è successo per altri italiani, riportati in patria anche grazie al clamore mediatico".

Ha ricordato i casi di Cecilia Sala e Alessia Piperno, entrambe arrestate in Iran e liberate in seguito a un’intensa attenzione pubblica.

"Vi prego, continuate a parlare di lui finché non sarà di nuovo a casa. Chi ha il potere di agire lo farà, se sente il peso della pressione pubblica".

A dare un minimo di sollievo alla famiglia era stata, circa 25 giorni fa, una telefonata di Alberto dopo mesi di silenzio assoluto. Ma da allora, nulla.

"Le persone attorno a noi credono che il suo ritorno sia ormai vicino – ha aggiunto la madre – ma i giorni passano, e Alberto non torna".

Un caso complesso e delicato

L’avvocata Ballerini ha spiegato come il caso di Trentini sia particolarmente intricato. Il cooperante si trovava in Venezuela con l’ong Humanity & Inclusion per assistere persone disabili. Non ha commesso alcun reato, ma è stato comunque arrestato:

"Dal punto di vista del governo Maduro, Alberto rappresenta una “moneta di scambio” molto preziosa – ha dichiarato l'avvocata – è italiano, è un cooperante, è innocente. Tutti elementi che lo rendono utile in una logica di scambi diplomatici".

Il suo, però, non è un caso isolato. A gennaio, un cittadino italo-venezuelano era stato fermato al confine con la Colombia insieme ad altri stranieri, per poi essere rilasciato poche ore dopo. Episodi che fanno pensare a un uso politico delle detenzioni da parte del governo venezuelano, mai ufficialmente riconosciuto dall’Italia.

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