Aggressioni sugli imbarcaderi, Actv accelera: telecamere pronte anche sui vaporetti
Dopo le guardie giurate, l’azienda valuta videocamere a bordo dei battelli e l’uso delle bodycam per marinai e controllori. In corso le verifiche tecniche e un tavolo con i sindacati.

La presenza delle guardie giurate agli imbarcaderi si è rivelata utile ma non sufficiente a contrastare i crescenti episodi di violenza ai danni del personale di navigazione. Per questo Actv è pronta a fare un passo ulteriore: portare la videosorveglianza direttamente all’interno di battelli e vaporetti, seguendo l’esempio già consolidato sugli autobus.
Un piano che parte da lontano
Un’ipotesi che non parte da zero, visto che il protocollo firmato a fine 2024 in Prefettura tra azienda e sindacati prevede la dotazione di telecamere su tutti i mezzi pubblici. Ma la complessità costruttiva delle imbarcazioni – realizzate una per una e non in serie come i bus – rende l’operazione più lenta e articolata. Per questo i tecnici hanno già iniziato a verificare le modalità di cablaggio e di installazione delle infrastrutture digitali a bordo dei mezzi in servizio.
Conciliare sicurezza e privacy
Parallelamente Actv sta lavorando su più fronti: per i battelli già appaltati si valuta una variante di progetto che consenta di integrare le videocamere in corso d’opera, mentre per i nuovi bandi l’obiettivo è predisporre da subito gli alloggiamenti necessari alla tecnologia di sicurezza. La stretta, inoltre, viaggia di pari passo con l’introduzione delle bodycam per controllori, conducenti e marinai. Ogni figura avrà un sistema differenziato, da calibrare con attenzione per conciliare sicurezza e rispetto delle norme sulla privacy. Un incontro tra azienda e rappresentanze dei lavoratori è già fissato per definire tempi e modalità. La direzione è chiara: rendere più sicuri i mezzi e chi ci lavora.