A Tessera

La ragion di Stato e quelle dei lavoratori Superjet International

La protesta delle manovalanze dell'azienda aeronautica, di politici ed amministratori non smuovono il Ministero: tanto paga Pantalòn

La ragion di Stato e quelle dei lavoratori Superjet International
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C'era grande attesa per l'incontro di ieri 31 luglio 2025, da parte delle maestranze di Superjet International, ma il Ministero dell'Economia ha negato il prestito ponte che avrebbe potuto dare sollievo alla Compagnia di Tessera ed ai suoi 115 dipendenti.

Mentre dunque i manager sono al lavoro per individuare potenziali investitori e mentre il Consiglio di Amministrazione è convocato per settembre, si cercano soluzioni anche  per pagare i prossimi stipendi.

Doccia fredda per le speranze sul prestito

Il prestito richiesto era di 7 milioni e mezzo che avrebbero consentito di portare a termine almeno il 2025 ma il Comitato di Sicurezza Finanziaria del Ministero è stato irremovibile: no.

Le cause della crisi e la smobilitazione

L'azienda aeronautica, dicevamo, dà lavoro a 115 dipendenti, e sta pagando lo scotto delle ritorsioni ai russi per le posizioni assunte dall'Italia nelle vicenda ucraina.

Il 90% delle quote che prima erano di soci russi, ora sono amministrate dal Demanio, mentre la parte rimanente è di Leonardo, ma siamo alla frutta se gli stipendi di luglio sono stati pagati con la vendita di pezzi di ricambio ed ai prossimi si pensa di provvedere con la cessione di 5 vettori ai quali sarebbero interessati degli investitori africani.

Quale futuro industriale?

Su queste basi, come sarà mai possibile prospettare un futuro industriale al fondo degli Emirati Arabi interessato all'acquisto della Compagnia o altri di parte inglese o altri ancora?

Poiché proprio il Ministero dell'Economia si era opposto alle trattative con gli Arabi, le maestranze chiedono al Governo di assumersi le sue responsabilità, magari spingendo Leonardo ad aumentare la sua quota di partecipazione.

Il personale era già in agitazione

Ad inizio mese, il primo presidio in vista dell'incontro di ieri era stato organizzato con assemblea pubblica e volantinaggio davanti allo stabilimento della Leonardo di Tessera dove già si chiedeva che fosse Leonardo a rilevare Superjet International.

Le manifestazioni di inizio mese

L'alternativa era il prestito-ponte per pagare gli stipendi e proseguire l'attività per altri 8 mesi, evitando così la liquidazione dato anche il giudizio negativo del Ministero per il piano industriale da 470 milioni presentato dal fondo arabo Mark Ab Capital.

A metà luglio, altra assemblea pubblica proprio davanti alla sede veneziana di Leonardo, il colosso italiano della Difesa, presente il vice presidente di Confindustria Veneto Est, Mirco Viotto che, con politici locali e regionali hanno chiesto nuovamente al Governo di salvare SuperJet che da tre anni è in crisi per ragioni geo politiche, non industriali.

I presìdi di metà luglio

La ragion di Stato la pagherà Pantalòn: in Laguna di più

Come si diceva, passate al Demanio il 90% delle quote della Compagnia che erano russe, proprio a titolo di sanzioni dell'Italia per la guerra in Ucraina e senza che nessuno abbia saputo mantenere in attività l'azienda, dopo che è stato scoraggiato l'interesse da parte di potenziali investitori senza ancora prendere in mano le redini, le ragioni del lavoro per ora sembrerebbero soccombere avanti a quelle di principio assunte dal Governo a dispetto della Russia.

Ma se veramente, dopo i i ricambi a Tessera si venderanno anche i 5 aerei tenuti in garage, le responsabilità potranno esser nascoste solo sotto quel tappeto che sono gli ammortizzatori sociali facendo pesare alle tasche del popolino le decisioni prese ai più alti livelli diplomatici: tutti duri e puri, tanto paga "Pantalòn" e in Laguna di più. (In copertina, l'assemblea pubblica di ieri  avanti a Leonardo)