Massima indignazione!

La lettera al Questore dalla Polizia di Stato: troppi positivi e nessuna tutela

Aumenta il numero di positivi tra gli agenti operativi presso la Questura di Venezia: si richiede un intervento immediato per contenere il contagio.

La lettera al Questore dalla Polizia di Stato: troppi positivi e nessuna tutela
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Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata dalla Segreteria provinciale della Polizia di Stato al Questore di Venezia. Dopo la notizia dei diversi operatori positivi al Covid19, il personale di Polizia presente in Questura ha deciso di far sentire la propria voce, al fine di scongiurare ulteriori contagi.

In servizio fino al giorno prima del tampone

Il protocollo per i lavoratori è chiaro ormai da diversi mesi: prima di accedere al posto di lavoro è necessario misurare la temperatura e accertarsi che questa non superi i 37,5 gradi. Pare che, nonostante siano stati richiesti termometri e termoscanner, nessuno si sia curato di verificare che gli operatori fossero effettivamente idonei ad accedere alla struttura:

"Nella giornata di ieri sono circolati alcuni nomi di colleghi risultati positivi al tampone e di qualcuno di questi siamo rimasti allibiti dal momento che tali persone sono risultate in servizio finanche al giorno prima del tampone, anziché essere isolato preventivamente, mentre qualcuno, molto vicino a Lei, anche giorni addietro, è stato notato al lavoro in visibili e precarie condizioni di salute."

Nessuna tutela. Il tampone? "Non è indispensabile!"

Ad aggravare la situazione ci sono le risposte, riportate sempre nella lettera, date agli operatori per cui il tampone non sarebbe indispensabile e il virus sarebbe semplicemente una banale infezione, meno pericolosa dell'influenza stagionale:

"Ci chiediamo a cosa servano Commissioni e Protocolli, riunioni e circolari, se poi i Suoi Dirigenti con palesi sintomi influenzali o in situazione di sospetta positività, si presentano regolarmente in servizio, presenziando persino a riunioni e se alla richiesta, al Dirigente dell’Ufficio Sanitario, di effettuare un tampone per avere certezza che i sintomi influenzali non siano riconducibili a Covid-19, la risposta è sempre la stessa “non è indispensabile”! Ci vogliamo render conto, sperando soprattutto che lo faccia anche il Sig. Dirigente dell’Uff. Sanitario di Venezia, che non si tratta più di “...un semplice virus, meno pericoloso della banale influenza stagionale...”, come veniva spiegato ai colleghi, evidentemente preoccupati, durante le prime riunioni nell’aula magna della Questura di via Nicolodi? Non vogliamo creare inutili allarmismi, ma vorremo che non fosse sottovalutata l’eventuale diffusione del contagio all’interno degli Uffici della Questura."

In conclusione:

"Se questa è la serietà, la preparazione, con la quale i vertici della Questura di Venezia intendono affrontare quella che si prevede essere una lunga convivenza con Covid-19, facciamo i debiti scongiuri"

Il commento del segretario generale

A quanto affermato nella lettera inviata dalla segreteria provinciale, si aggiunge il commento del segretario regionale FSP:

“Chiedo al Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia di adoperarsi per quanto possibile al fine di far effettuare a tutti i poliziotti in servizio presso la caserma Albanese i controlli previsti. Chiedo anche in via preventiva di chiudere la mensa di Santa Chiara perché utilizzata anche dal personale della Polfer e dal personale della frontiera. Inutile nasconderlo ma la mensa è un luogo chiuso e frequentato da tante persone, o si chiude in via preventiva o sia utilizzata solamente dal personale che lavora in loco predisponendo l’accesso a scaglioni. Concludo chiedendo aiuto al Governatore Luca Zaia che si essere vicino alle forze di polizia e sensibile a questo tema di carattere sanitario.”

Proprio in queste ore, si è scoperto che anche un collega Polfer è risultato positivo al Covid. Lo stesso ha avuto dei contatti con almeno due colleghi, lo scorso 27 agosto.

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