Cosa è successo

Il Venezia si scalda nel “campetto proibito” di Murano in solidarietà con i ragazzi multati

I giocatori sono scesi in campo solo per il riscaldamento muscolare, ma con l'intenzione di lanciare un messaggio ben preciso

Il Venezia si scalda nel “campetto proibito” di Murano in solidarietà con i ragazzi multati

Nella giornata di mercoledì 29 ottobre 2025, la squadra del Venezia è andata al Campo Signoretto a Murano prima di affrontare la partita con il Sudtirol, in segno di vicinanza ai 14 ragazzini multati per aver giocato a calcio.

Il “campetto proibito”

Il 12 settembre scorso, quattordici ragazzi tra i 10 e i 13 anni sono stati multati per 50 euro ciascuno per aver giocato a calcio. Qualche residente si era lamentato con la Polizia per gli schiamazzi durante la partita e, visto che il campo non è inserito tra le aree dove è permesso giocare, gli Agenti sono stati costretti a multarli.

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In particolare, il regolamento comunale è entrato in vigore nel 2019, ma non è mai stato inserito il Campo Signoretto tra le aree dove è possibile giocare a calcio in Città. Per questo motivo, la squadra del Venezia si è voluta presentare lì in segno di vicinanza ai quattordici ragazzi.

Il Venezia si schiera con i ragazzi

Nonostante sia stato per pochi minuti, i giocatori veneziani hanno fatto riscaldamento muscolare proprio nel “campetto proibito”. Infatti, come sempre, il Venezia aveva trascorso la notte precedente alla partita nel super hotel di Murano, ma invece di andare al campo da calcio in Sacca San Mattia, hanno optato per il Campo Signoretto.

Tuttavia, non avendo utilizzato nessun pallone, non hanno violato alcuna regola, ma il messaggio è stato forte e chiaro. In molti cittadini si sono lamentati del divieto di giocare a palla per le strade, soprattutto quando la maggior parte dei giovani trascorre buona parte del proprio tempo libero davanti a uno schermo.

Inoltre, sembra che questo cambio di programma abbia portato bene alla squadra, che è riuscita a guadagnarsi la vittoria contro il Sudtirol per 3 a 0.

Le regole, per ora, non cambiano. Ma cresce il sostegno per i ragazzi e per la libertà di giocare. Ora resta da vedere se l’intervento della squadra farà davvero la differenza o se tutto passerà inosservato.