La manifestazione

La Fenice: agitazione sindacale con concerto contro la Direttrice, il Sovrintendente e il Sindaco

Prima di Wozzeck cancellata e sostituita dai lavoratori de "La Fenice" con una esibizione aperta al pubblico in Campo Sant'Angelo

La Fenice: agitazione sindacale con concerto contro la Direttrice, il Sovrintendente e il Sindaco

Proprio non va giù la nomina alla Direzione musicale del Teatro Lirico “La Fenice” di Venezia di Beatrice Venezi: paginate su paginate e servizi si sono spesi con asprezza di termini e toni che non ci si sarebbe aspettati.

Orbene, la nomina del Direttore musicale de “La Fenice” è di competenza del  Sovrintendente della Fondazione – oggi Nicola Colabianchi – che ha destato immediate proteste nello scegliere la 35enne Beatrice Venezi, sia per il metodo della nomina che non sarebbe stata condivisa, lamentano lavoratori e musicisti, detrattori della Venezi la quale, a loro avviso, non avrebbe neppure un profilo artistico adeguato.

Chi nomina il Direttore musicale

Dovrebbe essere però incontestabile il fatto che, volenti o nolenti, è il sovrintendente Nicola Colabianchi, nel pieno delle sue funzioni, che ha deciso la nomina e che la sua scelta è stata ratificata dalla Fondazione, che lo ha nominato all’unanimità.

Motivi del clamore

Le proteste, dicevamo, riguardano il metodo seguito per la nomina, che sarebbe stato non trasparente, né condiviso con le componenti interne del teatro, come, in primis, l’orchestra. A ciò si è aggiunta la critica del curriculum artistico di Beatrice Venezi, considerato non all’altezza dei prestigiosi standard del teatro.

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Beatrice Venezi

A criticare la nuova Direttrice, tra gli altri sono stati fior fior di professionisti come il violinista Uto Ughi o il direttore musicale dell’Orchestra sinfonica di Dallas, Fabio Luisi.

Qui, chi scrive almeno, non ha le competenze per assecondare o meno valutazioni tanto speciali e più che prenderne atto non può, solo che, altre campane vorrebbero che tanta ostilità possa essere legata anche alla estrazione famigliare delle nuova Direttrice la quale sarebbe a sua volta molto vicina alla destra di Governo, come lo stesso Sovrintendente.

Insomma, la non idoneità della Venezi ha ragioni politiche o è basata su aspetti strettamente professionali quali le sue doti tecniche e la scarsa esperienza nel mondo della lirica, considerata insufficiente per un ruolo così importante?

Resta il fatto che la contestazione si è rivelata trasversale in quell’ambiente di élite che è quello della musica lirica.

Campo San Martino
Campo Sant’Angelo affollato per l’agitazione ed il concerto all’aperto

 

Il concerto dopo tre settimane di sciopero

La Prima di Wozzeck, Prima del centenario dell’opera di Alban Berg, è stata cancellata e sostituita dai lavoratori de “La Fenice” con una esibizione aperta al pubblico in Campo Sant’Angelo a Venezia.

I rappresentanti dei lavoratori dello spettacolo (Fials) delle principali organizzazioni sindacali, indetto lo sciopero unitario, hanno tenuto a ringraziare il pubblico che ha affollato Campo Sant’Angelo per godere dell’estemporaneo concerto,  ribadendo che la dimostrazione aveva l’unico scopo di difendere la dignità de “La Fenice” che andava difesa dal punto di vista professionale, artistico e culturale.

Con la nomina calata dall’alto, insomma, Cgil, Cisl e Uil, contestano la Direttrice Venezi, il sovrintendente Nicola Colabianchi ed anche il sindaco Luigi Brugnaro che, per statuto, presiede la fondazione del teatro.

Concerto all’aperto

Lavoratori attenti al momento

I lavoratori del Teatro Lirico, pur nel momento di lotta, hanno mostrato la loro attenzione per i gravi fatti capitati in settimana favorendo un momento iniziale di raccoglimento in memoria dei tre Carabinieri morti nell’adempimento del dovere a Castel d’Azzano.

Difesa d’ufficio

Nel giorno dello sciopero, a difendere il Sovrintendente Nicola Colabianchi è stato, invece, il sottosegretario alla cultura Gianmarco Mazzi:

“Le scelte artistiche sono dei sovrintendenti. La Fenice – scrive – riceve 22 milioni l’anno dai contribuenti per fare musica”.

Tutti gli altri erano in Campo Sant’Angelo non potendo accettare “una nomina non trasparente, senza confronto e senza rispetto per le competenze e il valore delle persone che ogni giorno tengono vivo il Teatro la cui credibilità stessa sarebbe in gioco”.

Purtroppo le parti sono ancora molto distanti nonostante un tentativo scritto del Sovrintendente a giustificazione del suo operato: in campo Sant’Angelo, per lui inviti alla revoca e fischi per Brugnaro. Chi vivrà vedrà.