Clima infuocato, nella giornata di martedì 30 settembre 2025, tra il Presidente di Regione Veneto, Luca Zaia, e l’opposizione del Consiglio regionale. I partiti di minoranza, infatti, hanno contestato l’assenza da parte del governatore uscente all’ultima seduta del Consiglio di palazzo Ferro Fini. L’opposizione aveva chiesto a Zaia di giustificare il motivo per cui non si riesce ad approvare il bilancio, andando così all’esercizio provvisorio.
“Zaia è il presidente più assenteista della storia – ha dichiarato Vanessa Camani, capogruppo del Pd – Nonostante una richiesta esplicita, ha preferito sottrarsi al confronto in aula, scegliendo ancora una volta la passerella della conferenza stampa”.
Immediata la risposta del Presidente regionale:
“Andremo in esercizio provvisorio perché si andrà a votare a novembre. Per cui non è possibile approvare il bilancio per una situazione di impraticabilità”.
Zaia non presente all’ultima seduta del Consiglio regionale, l’opposizione attacca
Martedì 30 settembre 2025, è stata convocata l’ultima seduta del Consiglio regionale del Veneto, chiamato a votare il provvedimento che costringerà la futura amministrazione ad avviare il proprio mandato con l’esercizio provvisorio del bilancio e quindi con politiche di spesa fortemente limitate.
“Una conseguenza diretta della scelta discrezionale del presidente Zaia di fissare le elezioni a fine novembre, per prolungare la sua permanenza in carica e dare tempo al centrodestra di risolvere le proprie partite interne” scrive una nota del Pd.
Per questa ragione, tutti i capigruppo di opposizione avevano presentato una richiesta formale perché il presidente fosse presente in aula.
“Ma Zaia, ancora una volta, ha scelto di non partecipare e di tenere invece una conferenza stampa a Palazzo Balbi, a poche centinaia di metri dalla sede del Consiglio” aggiunge la nota.
Vanessa Camani, capogruppo del Partito Democratico, va all’attacco:
“Zaia è il presidente più assenteista della storia. Anche oggi, nonostante una richiesta esplicita e sottoscritta da tutte le opposizioni, ha preferito sottrarsi al confronto in aula, scegliendo ancora una volta la passerella della conferenza stampa. Per questo abbiamo deciso di andare noi da lui, portando la convocazione del Consiglio direttamente nelle sue mani. Non è solo un gesto simbolico: è la nostra risposta a una mancanza di rispetto profonda verso le istituzioni e verso i cittadini del Veneto.
Il presidente avrebbe il dovere di presidiare l’aula, che è anche la sua casa istituzionale, e di assumersi la responsabilità delle scelte compiute in questi mesi. Invece sceglie di voltare le spalle proprio nel momento in cui si decide del futuro bilancio regionale: un atto grave, che dimostra tutta la distanza tra la Giunta e le reali necessità dei veneti, che saranno i primi a pagare le conseguenze dell’esercizio provvisorio”.
I consiglieri di minoranza Luisetto, Bigon e Montanariello (Pd), Baldin (M5s), Ostanel (Vcv), Masolo e Zanoni (Avs), Lorenzoni (Misto), quindi, hanno fatto “irruzione” durante la conferenza stampa del Presidente Zaia a Palazzo Balbi.
La replica di Zaia
A stretto giro, però, è arrivata la replica del governatore Zaia. A margine della conferenza stampa di Palazzo Balbi, il Presidente regionale uscente ha dichiarato:
“Le opposizioni chiedono che io vada a giustificare il fatto che si va in esercizio provvisorio. In esercizio provvisorio si va per due motivi: per impraticabilità, che è il nostro caso, non si riesce ad approvare un bilancio perché si andrà a votare, oppure per inefficienza.
Ma quando noi non andavamo a votare, eravamo sempre la prima regione d’Italia ad approvare il bilancio. Se ci avessero fatto votare a maggio assieme al Comune di Venezia avremmo approvato il bilancio. Ed è esattamente quello che accade in Puglia e in Campania”.