Mozione approvata

Il ministro Urso invita alla responsabilità dopo lo stop dell’università Ca’ Foscari agli accordi con Israele

La posizione dell'ateneo veneziano: "Condanniamo i crimini gravissimi di cui si rende responsabile il governo israeliano nei confronti della popolazione palestinese"

Il ministro Urso invita alla responsabilità dopo lo stop dell’università Ca’ Foscari agli accordi con Israele

Con una mozione ufficiale, approvata dal Senato Accademico e dal Consiglio di Amministrazione tra giovedì 25 e venerdì 26 settembre 2025, l’università Ca’ Foscari di Venezia ha deciso di interrompere ogni tipo di accordo con Israele, condannando i crimini di cui il Governo di Netanyahu si sta rendendo responsabile nei confronti del popolo palestinese nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania.

Sul provvedimento deciso dall’ateneo veneziano si è espresso il Adolfo Urso, ministro delle imprese e del made in Italy, presente nei giorni scorsi in Veneto per una serie di incontri istituzionali.

“Invito tutti alla massima responsabilità” ha dichiarato il rappresentante del Governo.

“Invito alla massima responsabilità”

Poche parole, ma in piena linea con le indicazioni del Governo Meloni. Interpellato sul tema dello stop agli accordi con Israele da parte dell’università Ca’ Foscari di Venezia, il ministro Urso ha risposto così ai microfoni di Antenna Tre:

“Sapete qual è la nostra posizione da sempre. Due Stati che devono essere reciprocamente riconosciuti dalle parti. Io credo che il Governo italiano si sia mosso bene.

Adolfo Urso, Ministro delle imprese e del Made in Italy

Anche in questa difficile situazione, invito tutti – come ha fatto il Presidente della Repubblica – alla massima responsabilità. Noi dobbiamo avere la responsabilità di agire al meglio per contribuire a portare pace in questi territori. Una pace giusta e duratura per tutti”.

Mozione ufficiale, stop agli accordi con Israele della Ca’ Foscari

La mozione è stata votata all’unanimità a seguito delle sedute del Senato Accademico e dal Consiglio di Amministrazione degli scorsi giovedì 25 e venerdì 26 settembre 2025. L’ateneo universitario veneziano ha voluto prendere una posizione decisa nei confronti di Israele, in merito agli attacchi che sta compiendo contro la Palestina.

“L’Università Ca’ Foscari Venezia condanna i crimini gravissimi di cui – secondo quanto emerso dai pronunciamenti della Corte Penale Internazionale e dalle risoluzioni dell’ONU – si è reso e si rende responsabile il governo di Israele nei confronti della popolazione palestinese di Gaza e Cisgiordania. Da molti mesi tutto il mondo assiste all’uccisione di decine di migliaia di civili, oltre che alla distruzione sistematica delle istituzioni educative palestinesi a cominciare dalle università.

Davanti a questo scenario l’Ateneo si impegna a non avviare accordi e collaborazioni con enti, istituzioni e università di Israele, implicati – direttamente o indirettamente – nella campagna militare in corso e a congelare quelle in essere, fino alla cessazione dell’offensiva militare in corso e alla manifestazione da parte del governo israeliano dell’intenzione di rispettare i diritti fondamentali del popolo palestinese, il diritto internazionale e umanitario, e le risoluzioni delle Nazioni Unite”.

Oltre al provvedimento di interruzione dei rapporti, la Ca’ Foscari sottolinea l’impegno ad aprire un canale di dialogo e collaborazione:

In linea con il proprio piano strategico, Ca’ Foscari sta inoltre elaborando una strategia per la Due Diligence che assicuri la coerenza delle collaborazioni e relazioni scientifiche, didattiche, amministrative con enti, pubblici e privati, nel rispetto dei principi fondamentali su cui si fonda la vita dell’Università. Infine, il Senato accademico dell’Ateneo esprime pieno sostegno alle colleghe e ai colleghi israeliani che si oppongono alle politiche belliche e di occupazione del loro governo, ribadendo come la sospensione delle collaborazioni istituzionali non implichi la cessazione di rapporti di collaborazione individuali, intesi come ponte tra i popoli ed espressione di civiltà e rispetto”.