Polizia Locale

130 borseggiatrici fermate in nove mesi a Venezia: tutte denunciate, ma nessuna è finita in carcere

Nel periodo gennaio-luglio sono stati recuperati circa 900 portafogli abbandonati, principalmente trafugati a turisti stranieri in piazza San Marco

130 borseggiatrici fermate in nove mesi a Venezia: tutte denunciate, ma nessuna è finita in carcere

Il fenomeno dei borseggi a Venezia continua a destare preoccupazione, nonostante l’attività della squadra antiborseggio della Polizia Locale.

Nei primi nove mesi del 2025, la squadra, operativa dal 1999 e composta da sei agenti in borghese, ha fermato 130 borseggiatrici, tutte denunciate, con sei arresti, ma nessuna delle persone coinvolte è stata trattenuta in carcere.

Turiste molestate e pedinate da quattro borseggiatrici

E’ stato pubblicat0 nelle ultime ore il video di due turiste costrette a chiedere aiuto a una struttura ricettiva, dopo essere state pedinate da quattro borseggiatrici che le hanno molestate, insultate e sputate.

Si tratta solo dell’ultima segnalazione del gruppo Veneziani Non Distratti Stop borseggi a Venezia, che da anni cerca di difendere cittadini e turisti da questo odioso ma persistente fenomeno.

130 borseggiatrici denunciate in nove mesi a Venezia: nessuna in carcere

Nei primi nove mesi del 2025 la polizia locale ha denunciato circa 130 borseggiatrici per per furti, tentati furti o violazioni di fogli di via, inclusi diversi minorenni temporaneamente collocati in comunità di prima accoglienza da cui, però, spesso si sono allontanati rapidamente.

Nel periodo gennaio-luglio sono stati recuperati circa 900 portafogli abbandonati, principalmente trafugati a turisti stranieri in piazza San Marco.

Tuttavia, nessuna delle persone coinvolte è stata trattenuta in carcere. Un esempio emblematico è il caso di Shakira, soprannome o “nome d’arte” di una borseggiatrice già molto conosciuta per la laguna.

A soli 20 anni, Shakira ha già sessanta procedimenti penali nella sua fedina penale e nonostante l’ultima condanna a un anno di reclusione, è tornata subito tra le calli di Venezia.

È stata la giudice Michela Rizzi a optare per la pena di un anno, ascoltando gli avvocati della difesa, mentre il pm chiedeva un anno e mezzo. Nonostante la condanna sia stata attraverso il rito abbreviato, Shakira è tornata in libertà poiché non è definitiva.

Inoltre,  si è “guadagnata” un nuovo divieto di dimora grazie al decreto Caivano. Di fatto, la ventenne è diventata ufficialmente il simbolo dell’inefficacia delle misure di prevenzione e delle pene.