Crisi aziendale

Istanza di liquidazione giudiziale per Cam e Cam Evolution di Chioggia

L'assessore regionale al Lavoro, Valeria Mantovan: “Supporteremo i lavoratori con le politiche attive regionali”

Istanza di liquidazione giudiziale per Cam e Cam Evolution di Chioggia

Si è tenuto martedì 9 settembre 2025, in sede regionale, un incontro del tavolo di crisi relativo alle aziende CAM e CAM Evolution di Chioggia.

Alla riunione convocata dall’assessore regionale al Lavoro Valeria Mantovan e coordinata da Giuliano Bascetta dell’Unità di crisi aziendali di Veneto Lavoro, hanno partecipato la Direzione lavoro regionale, l’azienda con i suoi consulenti, il commissario giudiziale del concordato CAM, le organizzazioni sindacali Uila UIL, Flai CGIL e Fai Cisl con i rappresentanti dei lavoratori. Ha presenziato all’incontro anche l’Assessore Sandro Marangon del Comune di Chioggia.

L’Assessore regionale

“Con rammarico – afferma l’assessore regionale al lavoro Valeria Mantovan – abbiamo preso atto che è stata depositata presso il Tribunale di Venezia istanza di liquidazione giudiziale in proprio per le aziende CAM e CAM Evolution (interamente detenuta da CAM). È una notizia dolorosa perché vede la chiusura di una realtà storica per il territorio che è stata sinonimo di eccellenza”.

Valeria Mantovan

“La speranza – continua l’Assessore – è che nel corso della liquidazione giudiziale possano ancora emergere possibili acquirenti in grado di rilanciare gli elementi ancora vitali di questa realtà e di riassorbirne i lavoratori. Nel frattempo però è necessario un approccio concreto per alleviare i problemi dei 43 lavoratori complessivamente in capo alle due società che da almeno due mesi non percepiscono lo stipendio.

Fermo restando che dalla procedura o dal fondo di garanzia, potranno essere recuperati dai lavoratori i crediti da lavoro e il TFR, oggi il problema più urgente è quello di assicurare loro un supporto nel breve periodo, per questo sono state valutate le ipotesi di accesso alla Naspi dopo la presentazione di dimissioni per giusta causa”.

“Come Regione – conclude Mantovan – per favorire il ricollocamento in altre aziende, assicureremo ai lavoratori in uscita le politiche attive del lavoro regionali del Programma GOL (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori). Terremo inoltre monitorato l’evolversi della situazione dall’avvio delle procedure”.

La posizione sindacale

Fin qui il punto di vista istituzionale su una vicenda che, però, non ha per niente soddisfatto i sindacati  tanto che le sigle FAI CISL, FLAI CGIL E UILA UIL PESCA, parlano senza mezzi termini di “lavoratori tenuti in ostaggio per mesi”.

Al tavolo regionale, sono state erano state le stesse le aziende, rappresentate da Renzo Morato assistito dal legale Sandro Grandese e in presenza della Commissaria Giudiziale del concordato Cam Heidi Mazzato, ad informare i presenti del deposito in data 8 settembre 205 dell’istanza di liquidazione giudiziale che ora prevede la nomina del curatore.

Lavoratori sempre all’oscuro

I lavoratori, non avendo mai avuto risposte da parte aziendale nonostante le numerose sollecitazioni delle organizzazioni sindacali, già consapevoli della gravità della situazione si trovano ancora oggi senza retribuzione e indotti ad accedere all’ultimo strumento di possibile tutela cui li hanno costretti le aziende: la disoccupazione (Naspi), ottenibile mediante dimissioni per giusta causa giacché la proprietà non ha avviato alcuna procedura di licenziamento collettivo né di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria come annunciato nel primo incontro del tavolo di crisi.

“I lavoratori – protestano Matteo Mangiaracina (Fai Cisl Venezia), Alessandra Frontini (Flai Cgil Venezia) e Carlo Muccio (Uila Uil Pesca Veneto) – sono stati tenuti in ostaggio per mesi dall’atteggiamento irrispettoso dei datori di lavoro i quali hanno rinviato di settimana in settimana ogni possibile condivisione di informazioni impedendo di fatto qualsiasi azione preventiva di messa in sicurezza dei dipendenti.
Nell’istanza di liquidazione giudiziale non sono ipotizzati né continuità né eventuale esercizio provvisorio, pertanto risulta totalmente improbabile ogni ripresa dell’attività produttiva, né appare immaginabile l’ipotesi di una acquisizione da parte di eventuali compratori.
Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Pesca sottolineano la gestione assolutamente anomala e inadeguata delle relazioni sindacali tenute dall’azienda e plaudono alla straordinaria civiltà e dignità mostrate dai lavoratori in un momento di grande difficoltà economica e professionale.
Cam e Cam Evolution, di fatto, non saranno più “luoghi di lavoro”.