La vera storia

L’iconico Leone alato di Venezia è davvero nato in Cina?

Il simbolo della Serenissima osservato e fotografato ogni anno dai milioni di turisti che passeggiano in Piazza San Marco avrebbe origini orientali

L’iconico Leone alato di Venezia è davvero nato in Cina?

Ogni anno milioni di turisti alzano lo sguardo in Piazza San Marco e fotografano lui: il Leone alato che domina dall’alto della colonna di granito rosso. Emblema di potere, protezione e simbolo indiscusso della Serenissima, il Leone veneziano nasconde però un mistero antico. Secondo un team di archeologi italiani, il celebre bronzo potrebbe avere origini cinesi, una teoria basata su analisi scientifiche concrete che sta sorprendendo storici e appassionati.

Il mistero del bronzo e l’aspetto originale

Come raccontato dal portale Storie Curiose del gruppo Netweek, il Leone compare per la prima volta nei documenti il 14 maggio 1293, già danneggiato e bisognoso di riparazioni. La colonna su cui poggia arrivò in laguna qualche decennio prima, forse come bottino di guerra da Costantinopoli. Durante un restauro negli anni Novanta, gli studiosi hanno analizzato campioni del bronzo: il rame utilizzato proviene dalla valle del fiume Yangtze, in Cina. Una scoperta che sposta l’ipotesi di una fusione veneziana o medio-orientale.

Piazza San Marco a Venezia

In origine, il Leone non aveva l’aspetto che conosciamo oggi: le prime versioni mostravano orecchie più corte, ali montate diversamente e persino corna sulla testa. Gli archeologi notano sorprendenti somiglianze con lo Zhènmùshòu, i guardiani delle tombe della dinastia Tang (618–907), creature ibride con muso leonino, criniera fiammeggiante, ali erette e corna. Dettagli come il muso tondeggiante, le pieghe della fronte e le orecchie laterali suggeriscono che sotto la pelle del Leone veneziano si nasconda un antico guardiano cinese.

Dalla Cina a Venezia grazie ai Polo

Ma come sarebbe arrivata una statua simile nella laguna veneta? La risposta potrebbe essere la famiglia Polo. Niccolò e Maffeo, padre e zio di Marco, frequentavano intorno al 1265 la corte di Kublai Khan a Khanbalik, l’attuale Pechino. È possibile che abbiano trovato la statua smantellata e deciso di spedirla a Venezia, dove proprio in quegli anni il Leone era stato scelto come simbolo della Repubblica.

Il leone alato di Piazza San Marco a Venezia

Il viaggio del Leone non si fermò a Venezia: nel 1797, dopo la caduta della Serenissima, Napoleone Bonaparte lo portò a Parigi smontato in più pezzi. Tornò in laguna solo nel 1815, ricomposto e nuovamente innalzato sulla sua colonna, pronto a riprendere il ruolo di custode della città. Oggi, chi attraversa Piazza San Marco lo ammira come simbolo di Venezia e di San Marco evangelista, ma dietro le ali spiegate potrebbe nascondersi l’anima lontana di un antico guardiano cinese.

Un viaggio straordinario, dalla valle dello Yangtze fino al cuore della Serenissima: questa sembra essere la vera storia del Leone di Venezia.