Il Veneto si prepara a una vera e propria corsa all’occupazione nei prossimi cinque anni. Secondo le stime del Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro, la regione avrà bisogno di circa 343 mila nuovi lavoratori nel periodo 2025-2029.
Tra 5 anni, il Veneto sarà la terza regione per fabbisogno di figure professionali
Si tratta di uno dei valori più alti tra le regioni italiane, segno della dinamicità economica del territorio ma anche di una crescente difficoltà nel reperire competenze adeguate.
Il fabbisogno occupazionale previsto tiene conto sia della replacement demand, ovvero la sostituzione di chi esce dal mercato del lavoro (pensionamenti in primis), sia della expansion demand, cioè i nuovi posti generati dalla crescita economica. In Veneto, la componenti di sostituzione rappresentano oltre l’80% del totale, a causa dell’invecchiamento demografico che interessa in particolare settori come la sanità, la scuola e la pubblica amministrazione.
Tra le filiere con le maggiori richieste spiccano:
- Commercio e turismo, che da soli richiederanno circa 65.000 lavoratori, trainati soprattutto dal rilancio del comparto turistico dopo gli anni post-pandemici.
- Sanità e assistenza sociale, con una stima di oltre 43.000 posti, in gran parte nella sanità pubblica, dove il tasso di sostituzione supera il 20%.
- Costruzioni e infrastrutture, settore alimentato anche dagli investimenti legati al PNRR, con un fabbisogno vicino alle 28.000 unità.
Importanti anche le richieste nei settori del manifatturiero made in Italy, come moda, meccatronica e legno-arredo, sebbene con andamenti differenziati. La filiera meccatronica in particolare avrà bisogno di circa 18.000 lavoratori, confermando la vocazione industriale della regione, soprattutto nelle province di Vicenza, Treviso e Padova.
Le competenze tecniche e digitali saranno sempre più richieste, ma cresce anche il bisogno di professioni con elevata specializzazione, soprattutto nelle aree ICT, finanziarie e nella consulenza.
Un dato preoccupante riguarda la mancanza di profili qualificati, con difficoltà crescenti di reperimento nelle figure tecniche, sanitarie e dell’edilizia. Secondo gli analisti Excelsior, la capacità del Veneto di formare e trattenere talenti sarà cruciale per affrontare la sfida occupazionale dei prossimi anni.