Nodo da sciogliere

Regionali, “Cena con delitto” tra i partiti di centrodestra: chi sarà il candidato

La Lega insiste sul nome del vice-segretario Alberto Stefani, ma Fratelli d'Italia, primo partito in Regione dopo le scorse Europee, avanza le candidature dei senatori Speranzon e De Carlo. Nel frattempo, per Zaia resta viva l'ipotesi di un ministero

Regionali, “Cena con delitto” tra i partiti di centrodestra: chi sarà il candidato

Dopo il nulla di fatto del primo vertice tra le parti, oggi lunedì 21 luglio 2025 potrebbe esserci una svolta per il Centrodestra.

Non è chiaro se i leader si incontreranno a cena, come da indiscrezioni della vigilia, oppure se si troveranno nel tardo pomeriggio a Palazzo Chigi, come trapelato in mattinata (o entrambe le cose, visto che la trattativa fin qui s’è rivelata lunga e tortuosa).

Meloni, Salvini, Tajani e Lupi si incontreranno di nuovo per fare il punto sul tema delle elezioni regionali previste per il prossimo autunno, tornata elettorale che vedrà anche il Veneto tra le protagoniste.

E proprio la nostra regione rappresenta un importante nodo da sciogliere per i partiti. Mentre la coalizione di Centrosinistra ha trovato in Giovanni Manildo (ex sindaco di Treviso) il candidato ideale, il Centrodestra è ancora “impantanato” alla ricerca di un’intesa.

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Nonostante le dichiarazioni a seguito del primo vertice di mercoledì 16 luglio 2025, durato un’ora e mezza, siano state positive, le parti hanno deciso di riaggiornarsi in un secondo incontro, al fine di raggiungere, forse definitivamente, una quadra sul tema delle elezioni regionali. Mentre Salvini (Lega) e Tajani (Forza Italia) hanno parlato di “sintonia”, la Premier Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia), non si è espressa a margine del faccia a faccia, anche se da ambienti parlamentari pare che la Presidente del Consiglio abbia fatto intuire le sue intenzioni: “O troviamo un accordo, o decido io”.

Da sinistra: Antonio Tajani (Forza Italia), Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia) e Matteo Salvini (Lega)

La risolutezza della Premier, insomma, non intende portare troppo avanti la questione e forse, proprio nella serata di lunedì 21 luglio 2025, il Centrodestra potrebbe sbilanciarsi e mostrare le sue carte. Fatto sta che in Veneto, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia finora non hanno voluto indietreggiare, portando avanti ciascuno la propria linea.

La Lega, in carica da quindici anni grazie al governatore uscente Luca Zaia, non vuole perdere l’amministrazione della regione e quindi propone il nome di Alberto Stefani, 32enne deputato alla Camera e vicesegretario della Lega.

Luca Zaia e Alberto Stefani

Fratelli d’Italia però non molla la presa e anzi, forte del fatto di essere uscito come primo partito in Veneto alle scorse Europee col 37,58% di preferenze, avanza la candidatura dei senatori Raffaele Speranzon e Luca De Carlo.

La terza voce, infine, è quella di Forza Italia, che non intende fare da spettatore e lancia la figura di Flavio Tosi, ex sindaco di Verona.

Flavio Tosi

Verrà sciolta definitivamente la matassa di questo intricato filo che ha a che fare con le elezioni regionali in Veneto? La risposta potrebbe arrivare tra qualche ora.

E Zaia? Non tramonta l’ipotesi di un ministero

In tutto questo, dopo la chiusura definitiva al terzo mandato, il Presidente di Regione uscente Luca Zaia non è più ricandidabile. La domanda sorge spontanea: che cosa fare dopo tutti questi anni alla guida del Veneto?

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Luca Zaia

Sebbene nemmeno Zaia stesso si sia mai sbilanciato, una risposta, qualche giorno fa, a margine della presentazione delle medaglie delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, l’aveva data Matteo Salvini, segretario della Lega:

“Lui potrebbe fare qualsiasi cosa, ma lo vedrei bene anche con un ruolo nel Governo nazionale“.

Ebbene, per il governatore uscente non tramonta l’ipotesi di un ministero, anche se per giungere a questa possibilità è necessario che si incastrino tutta una serie di elementi.

Ad esempio, riporta Il Gazzettino, qualora il Centrodestra candidasse in Campania l’attuale ministro Piantedosi (in quota Lega), si aprirebbe un passaggio come ministro dell’Interno per Lollobrigida (Fratelli d’Italia), mentre nel ruolo di ministro per l’Agricoltura il campo sarebbe libero proprio per Zaia (già nel 2008 l’attuale governatore aveva ricoperto questo incarico).

In tutto questo, però, non si esclude la possibilità che Zaia si candidi in consiglio regionale come capolista della Lega o ancora che possa fare il capogruppo in consiglio regionale. Le porte per lui non sono chiuse nemmeno all’idea di presiedere una grande società come Eni o Leonardo fino alle prossime elezioni politiche.

Al momento queste restano solo supposizioni. Prima di conoscere il futuro di Zaia, come anticipato, ci sono tanti tasselli da definire, primo tra tutti chi sarà il nuovo governatore del Veneto e di quale partito. Su cosa farà il Presidente di Regione uscente, inoltre, manca da sentire la campana più importante e cioè quella di Zaia stesso. Attualmente, però, la sua attenzione è focalizzata a concludere il suo mandato, poi si vedrà.