Tra ricerca di lavoro e ricerca di tempo libero, chi la vince? Non certo le statistiche ed il Pil
In Veneto si sta meno peggio di quel che si pensa se le vacanze pasquali vengono prima di un contratto. O no?

Il Sestante di Veneto Lavoro nel primo trimestre 2025 riferisce che il bilancio occupazionale del mercato del lavoro veneto è positivo per +26.400 posizioni lavorative dipendenti ovvero un risultato che si colloca al di sotto di quelli registrati negli anni precedenti, confermando un rallentamento della crescita occupazionale.
Sarebbe in calo anche la domanda di lavoro (-3,5%), soprattutto tra le donne, i lavoratori italiani e quelli di età compresa tra i 30 e i 54 anni.
Le festività ed il calo della ricerca di lavoro
A condizionare l'andamento di inizio anno, però, potrebbe essere stata la ricorrenza posticipata delle festività pasquali e, di conseguenza, l'avvio ritardato della stagione turistica. Si registra infatti un calo delle attivazioni dei contratti a tempo determinato, con un bilancio che seppure positivo (+13.200) risulta nettamente inferiore a quello rilevato nello stesso periodo del 2024 (+21.300). Continua invece la crescita del tempo indeterminato (+11.400 contratti nel periodo), grazie soprattutto all'aumento delle trasformazioni e alla contestuale riduzione delle cessazioni (-5%). Torna a crescere anche il lavoro in somministrazione, che registra 2.100 posizioni di lavoro in più nel periodo.
Gli effetti del calendario incidono anche sull'andamento settoriale, con cali più marcati nel commercio e nel turismo che determinano una decisa contrazione rispetto allo scorso anno dell'intero settore terziario (+13.100 posizioni lavorative a fronte delle +19.400 del 2024). Torna invece a rafforzarsi la crescita dei posti di lavoro dipendente nel comparto industriale (+9.400), trainato dal metalmeccanico, industria alimentare, conciaria e del legno-mobilio, e costruzioni.
Comunque, bilancio positivo ed in crescita
Come diretta conseguenza delle dinamiche settoriali, il bilancio della prima parte dell'anno è positivo ed in crescita rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente nelle province di Vicenza (+3.100), Treviso (+3.700) e Padova (+4.000); positivo ma in contrazione nelle province di Verona (+7.400), Venezia (+8.300) e Rovigo (+730); negativo a Belluno (-1.200) per effetto della chiusura della stagione invernale.
Tassi di occupazione ed inoccupazione
Secondo i dati Istat, in Veneto si contano 2,2 milioni di occupati, 73.000 persone in cerca di lavoro e 1,9 milioni di inattivi. Il tasso di occupazione trimestrale è pari al 61,1%, quello di disoccupazione si attesta al 4,9% e quello di attività al 63,1%.
All'interno del documento è possibile trovare ulteriori approfondimenti relativi all'andamento occupazionale in ciascuna provincia del Veneto secondo dati di stock e di flusso e un'analisi del contesto economico internazionale, nazionale e regionale, che evidenzia per il Veneto il permanere di un clima di debolezza e incertezza della domanda nell'industria manifatturiera.
Tutti i dati sull'andamento del mercato del lavoro veneto aggiornati al 31 marzo 2025 sono consultabili sul sito di Veneto Lavoro tramite la piattaforma Creavista, che consente di accedere a un ampio set di informazioni dettagliate e navigabili. Per approfondimenti è possibile consultare la sezione dedicata del sito di Veneto Lavoro www.venetolavoro.it/numeri.
La sicurezza sui luoghi di lavoro
Secondo i dati dell'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre, nel Veneto si registra un aumento degli incidenti mortali sul lavoro nel 2025 rispetto all'anno precedente. I dati, riferiti ai primi cinque mesi dell'anno, mostrano un incremento degli infortuni mortali sia in occasione di lavoro che in itinere.
Nello specifico, l'Osservatorio Vega ha rilevato un aumento significativo degli infortuni mortali nei primi cinque mesi del 2025 rispetto allo stesso periodo del 2024, con un raddoppio dei decessi. Sono stati registrati 38 decessi, di cui 30 in occasione di lavoro e 8 in itinere, contro i 19 del 2024. Le province di Padova e Vicenza registrano il maggior numero di vittime totali, seguite da Venezia e Verona.
Inoltre, anche le denunce di infortunio complessive sono aumentate rispetto alla fine di maggio del 2024, passando da 30.001 a 30.102. Padova è la provincia con il maggior numero di denunce, seguita da Verona e Vicenza. Tra i settori più colpiti figurano le attività manifatturiere, le costruzioni e i trasporti.
Secondo Mauro Rossato, presidente dell'Osservatorio, la regione si conferma tra quelle a rischio di morte sul lavoro superiore alla media nazionale.
L'Osservatorio sottolinea la necessità di interventi concreti per migliorare la sicurezza sul lavoro e invertire questa tendenza negativa