Venezia

Leccio in Piazzale Roma: si sapeva anche prima del crollo che era malato

L'indagine sull'albero che ha ferito dodici persone durante la Festa della Repubblica dovrà stabilire di chi è stata la responsabilità

Leccio in Piazzale Roma: si sapeva anche prima del crollo che era malato
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Il leccio che è caduto in Piazzale Roma a Venezia lunedì 2 giugno 2025 ferendo dodici persone era malato e lo aveva confermato l'ispezione dei tecnici della Demetra.

Leccio in Piazzale Roma

La Festa della Repubblica di quest'anno è stata segnata dal crollo del leccio presente in Piazzale Roma. Infatti, nello schianto sono state coinvolte ben dodici persone, che si stavano riposando all'ombra dell'albero. Nello specifico, quando la base si è spezzata, la pianta è caduta su undici donne, di cui tre minorenni, e un uomo.

Le vittime più gravi, una madre 39enne e una 59enne che, rispettivamente, hanno riportato un trauma addominale e un trauma toracico. La più giovane delle due è rimasta in terapia intensiva fino a qualche giorno fa, quando è stata spostata in un altro reparto.

Foto dell'intervento dei vigili del fuoco dopo lo schianto

Le indagini

Subito dopo il crollo, le Autorità hanno aperto un'indagine per capire di chi fosse la responsabilità. A capo dell'inchiesta c'è il sostituto procuratore Christian Del Turco, assieme al procuratore vicario Stefano Ancilotto, che non ha iscritto ancora nessuno tra gli indagati, lasciandola a carico di ignoti. Di fatto, per via dei dodici feriti, l'ipotesi di reato è quella per lesioni colpose.

Secondo quanto è venuto a galla in questo mese di ricerca, erano stati lanciati diversi segnali d'allarme per quanto riguardava la salute del leccio. Infatti, anche il proprietario dell'edicola di Piazzale Roma ha segnalato che dei tecnici comunali avevano ispezionato la pianta pochi giorni prima.

La responsabilità dei controlli sulla salute delle piante di Venezia è affidata alla Cooperativa Zorzetto, che a sua volta ha incaricato la Cooperativa Demetra. Quest'ultimi, potrebbero evitare l'iscrizione alla lista degli indagati poiché, al suo tempo, avevano segnalato l'instabilità e la malattia dell'albero. Attualmente non si sa ancora nulla, ma è probabile che gli avvisi di garanzia arrivino ai responsabili del Comune e a quelli della Zorzetto.

I prelievi

Già da poco dopo lo schianto, una volta soccorsi i feriti, le Autorità hanno prelevato dei campioni dell'albero, mentre il tronco è rimasto circondato dal filo bianco e rosso fino a pochi giorni fa.

Per studiare le migliori opzioni per la rimozione, la Procura ha nominato Lucio Montecchio, professore di Agraria dell'Università di Padova. Di fatto, è un esperto di patologie delle piante ornamentali.

L'esame della salute servirà anche per far luce sui controlli eseguiti. Infatti, solo così si potrà capire quando sia stato visitato l'ultima volta e che intervento sarebbe servito per evitare il crollo. Nel frattempo, i resti sono stati affidati alla caserma Matter dei lagunari.

I feriti

La 39enne di Mestre rimasta ferita dal crollo del leccio sembra essere in miglioramento. Infatti, dopo essere stata in terapia intensiva per oltre un mese, è finalmente stata trasferita in un altro reparto. Nello specifico, quella mattina si trovava all'ombra dell'albero insieme alle sue bambine, mentre aspettava di andare a un matrimonio, quando la pianta si spezzò.

Le due bambine non si ferirono gravemente, mentre, sfortunatamente, la 39enne riportò gravi ferite al torace. I soccorsi, quando arrivarono, la portarono subito in ospedale dove fu operata per le lesioni interne.

Per fortuna, dopo diverse settimane di incertezza, ora le sue condizioni sembrano in via di miglioramento e si apre la possibilità di una piena ripresa.