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No Space For Bezos
Le proteste “No Bezos” continuano: al centro anche la condanna della guerra e del sostegno a politiche di destra
A Venezia nozze da 48 milioni di euro tra Jeff Bezos e Lauren Sanchez, ma è solo lo 0,02% del patrimonio personale dell’imprenditore
Mentre andava in scena quello che è stato già ribattezzato il matrimonio del secolo, con tanto di gala blindato all’Arsenale e fuochi d’artificio finali, centinaia di persone sono scese in strada per protestare contro le nozze da 48 milioni di dollari tra Jeff Bezos e Lauren Sanchez. Ieri, sabato 28 giugno, mentre andava in scena la cerimonia, in contemporanea è sceso in strada anche il corteo di protesta.
A guidare il corteo partito dalla stazione di Santa Lucia, lo striscione “No space for Bezos”, slogan condiviso da attivisti di Extinction Rebellion e di altri collettivi italiani e internazionali che si sono dati appuntamento in città. Una manifestazione che ha visto la partecipazione di circa settecento persone, arrivate non solo da Venezia, ma anche da Napoli, Roma, Milano, Emilia-Romagna e perfino dalla Germania.
Le testimonianze del manifestanti
“Non c’è spazio per oligarchi che credono di poter fare quello che vogliono con le città e con la vita delle persone”,
ha detto un giovane manifestante durante il corteo. Al centro della protesta, oltre al lusso ostentato in un contesto cittadino fragile, anche la condanna di chi, come Bezos, è accusato di finanziare politiche di destra e sostenere indirettamente venti di guerra globale.
Diversi attivisti hanno collegato la presenza della famiglia Trump alla cerimonia con la denuncia del crescente clima bellico e del ruolo che figure come Bezos, attraverso le loro aziende e alleanze politiche, rivestirebbero nel sostegno a governi conservatori e militaristi.
Le critiche non si sono fermate nemmeno nei giorni successivi, con i festeggiamenti che hanno monopolizzato parte della città: taxi acquei prenotati in massa, hotel di lusso blindati, una Venezia ancora più esclusiva del solito e inaccessibile per molti. A nulla è servito lo spostamento di uno dei tre eventi previsti per motivi di sicurezza: l’Arsenale, chiuso fin dal mattino, ha ospitato il gran ballo di gala che ha preceduto lo scambio delle promesse.
Dalle storie Instagram di Extinction Rebellion Venezia - @xritalia
Dalle storie Instagram di Extinction Rebellion Verona - @xrverona
Venezia tra overtourism, disuguaglianza e simboli del potere
Le proteste si inseriscono in un contesto già teso: Venezia da tempo combatte contro l’overtourism, tanto da aver introdotto un sistema di ticket a pagamento per l’ingresso in città. Il matrimonio di Bezos diventa così, agli occhi di molti, l’esempio estremo di una città svenduta al turismo d’élite, trattata come un set esclusivo per miliardari, mentre i residenti lottano ogni giorno con problemi reali.
“Venezia non è un luna park”
Scrivono i manifestanti sui social. La scelta di celebrarne qui un matrimonio che costerà allo sposo appena lo 0,02% del suo patrimonio personale, mentre blocca quartieri interi e cancella la quotidianità dei veneziani, diventa un paradosso simbolico difficile da ignorare.
Lauren Sánchez ha sfoggiato ben 27 abiti durante le celebrazioni, confermando il suo stile camaleontico e attento al dettaglio. Per la cerimonia sullo sfondo della basilica di San Giorgio Maggiore, ha scelto un elegante abito Dolce & Gabbana, un mermaid gown in pizzo con maniche lunghe e collo alto, ispirato al look iconico di Sophia Loren nel film Houseboat, realizzato in oltre 900 ore di lavorazione artigianale
Tra i costi del matrimonio spiccano 6 milioni di euro per la sicurezza dei jet privati, 1,8 milioni per lo staff ai tavoli e 1,6 milioni di rose solo per l’evento. Nonostante ciò, la somma rappresenta solo una frazione irrisoria del patrimonio netto di Bezos, valutato oltre 230 miliardi.
