Prestazioni mediche

Sanità in Veneto, crollano le liste d’attesa. Zaia: "Riduzioni record, grazie allo sforzo dell’intero sistema"

Lanzarin: "Abbiamo trovato il modo di mettere a disposizione, da diverse fonti, altri 45 milioni per quest’anno"

Sanità in Veneto, crollano le liste d’attesa. Zaia: "Riduzioni record, grazie allo sforzo dell’intero sistema"
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Le liste d’attesa nella sanità veneta hanno registrato una drastica riduzione, confermata dai più recenti dati ufficiali diffusi mercoledì 11 giugno 2025 durante il punto stampa del presidente della Regione Luca Zaia, affiancato dall’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin.

Sanità veneta, crollano le liste d’attesa

L’analisi, riferita ai periodi compresi tra maggio 2023 e dicembre 2024, e poi tra dicembre 2024 e maggio 2025, evidenzia un calo significativo nel numero di pazienti in attesa di prestazioni sanitarie, con particolare riferimento a quelle da erogare entro dieci, trenta e sessanta giorni.

La conferenza

Secondo i dati presentati, le prestazioni con priorità massima, cioè da eseguire entro dieci giorni, sono state completamente smaltite. Anche le attese per le prestazioni da effettuare entro trenta e sessanta giorni hanno subito una contrazione drastica: da oltre ottantamila a poche migliaia nel primo caso, e da quasi settantacinquemila a poco più di cinquemila nel secondo.

Lo stesso andamento riguarda anche le classi di priorità: la classe D (differibile) è passata da oltre 82mila prestazioni in attesa a poco più di duemila, mentre la classe P (programmabile) è scesa da circa 74mila a cinquemila. Un risultato che rappresenta una delle più forti riduzioni mai registrate nel sistema sanitario regionale.

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Zaia: "Riduzioni record, grazie allo sforzo dell’intero sistema"

Zaia ha definito i numeri “eccezionali”, sottolineando come simili risultati siano stati possibili grazie al grande lavoro svolto da medici, infermieri, personale amministrativo e alla programmazione messa in campo dalla sanità veneta.

“Sono dati eccezionali - ha esordito Zaia – che non a caso portano questa regione alla massima considerazione in Italia. Tutto ciò non sarebbe stato possibile grazie prima di tutto al grande lavoro dei nostri medici, infermieri, amministrativi e alla programmazione che siamo riusciti ad attuare per la quale ringrazio l’Assessore Lanzarin e tutta la squadra della sanità regionale”.

 

Il Governatore ha ricordato che, sin dal 2013, la Regione ha scelto autonomamente di fissare standard più severi rispetto ai tempi di attesa nazionali, ponendosi obiettivi doppi rispetto a quelli stabiliti a livello statale. Una sfida, ha precisato il governatore, che il Veneto ha affrontato e vinto facendo squadra. Dopo la pandemia, con oltre mezzo milione di cittadini in lista d’attesa a causa del blocco forzato dei servizi sanitari, il sistema ha dovuto affrontare anche altri ostacoli, come l’aumento della richiesta di prestazioni ad alta tecnologia, la medicina difensiva e la carenza di personale medico, stimata in tremila unità in Veneto e cinquantamila in tutta Italia.

L’assessore Lanzarin ha spiegato come, di fronte a un’emergenza così complessa, la Regione abbia avviato un vero e proprio piano straordinario:

“Da quel 500 mila post Covid – ha aggiunto Lanzarin – siamo partiti con un vero e proprio Piano di emergenza, con l’attività costante di una cabina di regìa specifica, riunioni tecniche settimanali, con il totale utilizzo in due annate (2023-2024) di 74 milioni autorizzati dal Governo e già interamente spesi e rendicontati, con otto avvisi di Azienda Zero per reperire medici in libera professione grazie ai quali ne sono stati reclutati 130 subito impiegati nel lavoro per lo smaltimento delle attese.

 

Nel 2025 – ha annunciato Lanzarin – i fondi governativi, che costituivano una piccola percentuale del riparto del Fondo Sanitario Nazionale riservati per le Regioni per l’obbiettivo specifico di riduzione delle liste d’attesa, non ci saranno più, ma abbiamo trovato il modo di mettere a disposizione, da diverse fonti, altri 45 milioni per quest’anno. I dati che attestano tutto il gran lavoro fatto – ha concluso – li abbiamo già trasmessi alla piattaforma nazionale, ma non è ancora possibile fare il confronto con le performance delle altre regioni”.

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