Al Lido

Nicola Volo si è spento dieci anni dopo il grave incidente stradale sulla "Triestina"

Nicola Volo era un vero trascinatore nel calcio e poi nella pallavolo da atleta e da allenatore

Nicola Volo si è spento dieci anni dopo il grave incidente stradale sulla "Triestina"
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Al Lido di Venezia ha scosso un po' tutti la notizia della morte di Nicola Volo che 10 anni fa, precisamente il 28 ottobre 2015, venne gravemente ferito in un incidente d'auto sul "Montiron".

Giovane sportivo, all'epoca 27enne, era stato coinvolto in uno scontro frontale con un camion lungo la provinciale "Triestina" e, trasportato in gravissime condizioni  all'ospedale, la situazione si rivelò disperata ma i sanitari dissero che nonostante fosse preoccupante, essa poteva considerarsi stabile, tanto che famigliari ed amici si tennero ben stretto quel barlume di speranza che, seppur fievole, è durato per un decennio con Nicola Volo morto ieri, venerdì 30 maggio 2025, ormai trentaseienne.

All'epoca, idealmente attorno al suo letto d'ospedale, facevano tutti il tifo per Nicola come lo sospingevano da atleta di un certo successo con il calcio e poi con la pallavolo che era diventata la sua disciplina preferita. Era, infatti, il capitano della squadra di 1^ divisione del Lido, ma anche l'allenatore della squadra femminile Union Volley di Jesolo.

La sua vita di sportivo si completava con lo studio a Ca' Foscari e le amicizie che coltivava ed in quelle ore, mentre lottava tra la vita e la morte, sul suo profilo Facebook , oggi muto, auguri ed incitamenti a non mollare gli arrivavano da compagni di squadra e università.

Che fosse un esempio nel gruppo veniva testimoniato da un amico del Calcio Lido che gli scriveva:"Noi siamo stati una squadra e siamo rimasti amici; abbiamo costruito un gruppo eccezionale da cui sono nate mille amicizie. Tu sei il nostro capitano e non puoi mollare adesso, dimostraci nuovamente di che pasta sei fatto".

Il giovanotto che abitava a Castello e frequentava il Lido e la parrocchia veniva descritto da tutti come ragazzo serio, simpatico e spiritoso ma con la testa sulle spalle:"Uno che sapeva mantenere fede ai suoi impegni".

Ricoverato alla casa di riposo “Stella Maris” dell’ospedale San Camillo degli Alberoni, dove era in stato vegetativo permanente, ha combattuto tra complicazioni e sofferenze fino all’arresto cardiaco che ieri se lo è portato via. La mamma Rita lo saluta così:

"Per quante ne ha passate, era il mio eroe".​

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