La manifestazione

Remiere in Canal Grande per Alberto Trentini, Venezia si mobilita per il cooperante detenuto in Venezuela

Amici, conoscenti e sostenitori hanno attraversato simbolicamente il cuore della città lagunare, da Santa Chiara al bacino di San Marco: il corteo di barche si è concluso con l'alzaremi

Remiere in Canal Grande per Alberto Trentini, Venezia si mobilita per il cooperante detenuto in Venezuela
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Un lungo corteo di barche ha attraversato domenica 11 maggio 2025 il Canal Grande a Venezia, per chiedere a gran voce la libertà di Alberto Trentini, cooperante veneziano di 45 anni, detenuto da mesi in Venezuela senza accuse formali.

Alberto Trentini

Venezia si mobilita per Alberto Trentini, corteo acqueo lungo il Canal Grande

L’iniziativa, organizzata spontaneamente da amici, conoscenti e sostenitori del cooperante originario del Lido, ha visto la partecipazione delle storiche remiere veneziane e di numerosi cittadini, uniti in un gesto di solidarietà che ha attraversato simbolicamente il cuore della città lagunare, da Santa Chiara al bacino di San Marco.

Il corteo si è concluso con l’alzaremi, la tradizionale alzata dei remi, come omaggio ad Alberto e segno di vicinanza alla sua famiglia. Un gesto silenzioso ma potente, per mantenere alta l’attenzione su una vicenda che rischia di finire nell’ombra.

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Il cooperante veneziano detenuto in Venezuela dal 15 novembre 2024

Alberto Trentini, cittadino italiano di 45 anni, laureato all’Università Ca’ Foscari e con due master conseguiti nel Regno Unito, è un operatore umanitario attivo in Venezuela. Il 15 novembre 2024 è stato fermato a Guasdualito, nello Stato di Apure, mentre svolgeva la sua attività come capo missione per l’organizzazione internazionale Humanity & Inclusion.

Da quel giorno, di lui non si hanno più notizie certe. Trentini sarebbe detenuto in isolamento, senza alcun contatto con la famiglia, con avvocati o con i rappresentanti consolari italiani. Una situazione che desta crescente preoccupazione.

A sette mesi dal fermo, le autorità venezuelane non hanno ancora fornito spiegazioni ufficiali sull’arresto.

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