Intervento della Polizia

Identificato l'autore del furto nella sede UDU di Cannaregio, riconsegnati pc e console rubati

Le Forze di Polizia fanno sapere che l'episodio dello scorso 15 aprile 2025 non ha avuto motivazioni politiche, ma è collegato alla micro-criminalità locale: denunciato un 29enne pregiudicato

Identificato l'autore del furto nella sede UDU di Cannaregio, riconsegnati pc e console rubati
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A pochi giorni giorni dall'accaduto, gli agenti della Polizia di Stato di Venezia sono riusciti a identificare il responsabile che, nella notte del 15 aprile 2025, è entrato di nascosto nella sede UDU di Cannaregio, rubando poi il fondo cassa e alcuni computer.

Furto nella sede UDU di Cannaregio

I fatti, come anticipato, si sono verificati circa due settimane fa: approfittando del buio e della desolazione della notte, alcuni ignoti hanno rotto la serratura della porta di ingresso della sede UDU (Unione degli Studenti Universitari), situata in Campo Saffa a Cannaregio, riuscendo a introdursi nel locale.

A quel punto hanno avuto vita facile nel rubare i contanti del fondo cassa e alcuni computer, utilizzati dall'organizzazione rappresentativa degli universitari a Venezia.

L'episodio, già nel giorno successivo, è stato non solo denunciato dall'UDU alle autorità, ma è stato anche reso pubblico sulla loro pagina Facebook ufficiale. I toni sono stati di ferma condanna e di richiesta di solidarietà, anche considerando il fatto che, non molte settimane prima, la sede UDU è stata teatro di un imbrattamento da parte di tre persone incappucciate (poi identificate e denunciate per atti persecutori, aggravati da matrice fascista e omofoba) che hanno disegnato sul portone due croci celtiche.

"Nella notte la nostra sede è stata oggetto di un furto e di uno scasso da parte di ignoti - hanno scritto i referenti di UDU su Facebook -. Il dolore che proviamo nel vedere la nostra sede colpita nuovamente è incommensurabile: non solo a livello materiale ma soprattutto a livello morale. Il disagio provato nell’ultimo periodo per il fatto di non potersi sentire al sicuro non è esprimibile a parole. Certo l’aiuto da parte dellɜ cittadinɜ ci aiuta ad andare avanti, ma ora necessitiamo di sostegno da parte delle istituzioni.

Tutto questo non ci farà arretrare, i nostri spazi continueranno a essere un luogo di confronto, di incontro e di aggregazione per tuttɜ. Non siamo solɜ, fin da subito abbiamo ricevuto solidarietà e impegno per un ambiente migliore da parte di tutto il vicinato. Questi momenti ci fanno rendere conto di quanto sia importante il sostegno dellɜ altrɜ, che ci aiuteranno a rispondere a testa alta e riprendere le nostre attività con più forza e convinzione di prima!".

Qui di seguito, ecco il loro post integrale, con tanto di foto del portone rotto durante il furto:

Identificato l'autore

Ma ecco che, a distanza di soli tre giorni, la Polizia di Stato di Venezia ha fatto giustizia, identificando il presunto autore del furto.

Innanzitutto, le indagini della DIGOS hanno consentito di far chiarezza su un dettaglio: il colpo subito dalla sede UDU non è da collegare a motivazioni politiche, come nel precedente caso dell'imbrattamento con croci celtiche, ma piuttosto da riferire alla micro-ciminalità locale.

Il lavoro svolto dagli investigatori è partito dalla visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza cittadini grazie alle quali è stato possibile ricostruire gli spostamenti del malintenzionato. Nella circostanza, il responsabile ha lasciato alcune impronte che abilmente la Polizia Scientifica di Venezia, col supporto del Gabinetto Interregionale della Polizia Scientifica di Padova, ha saputo valorizzare ricollegandole ad un noto pregiudicato 29enne veneziano.

Su delega della Procura della Repubblica lagunare, nella serata di venerdì 18 aprile 2025, la Polizia ha eseguito la perquisizione a carico del 29enne, al termine della quale è stata rinvenuta parte della refurtiva, consistente in un pc e in una console. A corroborare l’ipotesi investigativa il rinvenimento di numerosi accendini con sopra impresso il logo dell’UDU. Si precisa che il procedimento non è ancora concluso e che la colpevolezza dei soggetti dovrà essere accertata con sentenza irrevocabile.

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