Guardia di Finanza

52mila operazioni effettuate sotto soglia per eludere le comunicazioni bancarie

Attraverso la tecnica dello "smurfing", un money transfer di Venezia e i suoi clienti hanno eseguito operazioni irregolari per 25 milioni di euro

52mila operazioni effettuate sotto soglia per eludere le comunicazioni bancarie
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Ogni giorno se ne impara una nuova.

Sapete cos'è lo "smurfing"?

Documentandoci per dare la notizia di cronaca che segue, abbiamo trovato che il termine deriva niente meno che dai "Puffi", i nanetti azzurri dei cartoons, che erano soliti dividere grandi impegni di lavoro in compiti più piccoli. Il termine, in fatto di evasione fiscale, consiste invece nella divisione di grandi somme di denaro in transazioni più piccole per evitare di superare i limiti oltre i quali le norme bancarie obbligano alla loro segnalazione.

Di più: lo "smurfing" viene definito "structuring" quando effettuato da più persone piuttosto che da un singolo individuo.

L'esperto in "structured smurfing"

Proprio questa tecnica era da tempo posta in atto da un gestore di sportello "money transfer" il quale è riuscito ad eludere i presidi informatici automatizzati delle società prestatrici dei servizi di trasferimento di denaro.

Così, nell’ambito delle attività svolte a tutela del sistema bancario, il Nucleo di Polizia Finanziaria della Guardia di finanza di Venezia ha svolto controlli antiriciclaggio nei confronti di un "money transfer" gestito da un cittadino asiatico.

Accesso della Guardia di Finanza

Il sistematico comportamento illecito

I controlli hanno fatto emergere un sistematico illecito trasferimento all'estero di ingenti quantitativi di denaro, in elusione, appunto, dei controlli previsti dalla normativa in vigore, tanto che durante lo svolgimento del controllo sono state analizzate quasi 52 mila operazioni di trasferimento di denaro all’estero, avvenute nell’arco di un triennio, per un volume complessivo di trasferimenti pari a oltre 25 milioni di euro.

Dall'analisi delle singole rimesse di denaro, la Guardia di Finanza è risalita a 450 soggetti frazionatori che, connivente l'asiatico titolare del "money transfer", trasferivano importi superiori ai 1.000 euro ripartendoli tra uno o più beneficiari secondo una tempistica non consentita.

L'attività ispettiva è stata coordinata con il Nucleo Speciale di Polizia Valutaria di Roma, che ha scoperto come il titolare del "money transfer", avesse continuativamente violato la normativa valutaria in termini di omesse segnalazioni di operazioni sospette.

Sanzioni e prossima cancellazione della licenza

Alla fine sono stati sanzionati sia il titolare del money transfer, che i citati 450 soggetti frazionatori.

Lo sportello per il "money transfer" è stato, inoltre, segnalato al MEF e alla Ragioneria territoriale dello Stato per le plurime violazioni amministrative alla normativa antiriciclaggio, oltre che all'Organismo degli Agenti in attività finanziaria e dei Mediatori Creditizi che potrà valutare la sospensione o cancellazione della licenza.

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