14 arresti

Spaccio di droga tra Venezia e Padova, i pusher minacciavano di dare fuoco ai debitori

Questa mattina, di buon'ora, i Carabinieri di Venezia hanno bussato alla porta di 14 indagati per estorsioni e spaccio

Spaccio di droga tra Venezia e Padova, i pusher minacciavano di dare fuoco ai debitori
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Questa mattina, 12 febbraio 2025, nei confronti di 14 persone (6 italiane e 8 albanesi) indagate a vario titolo ed in concorso tra loro di “detenzione ai fini di spaccio e vendita di sostanza stupefacente” ed “estorsione”, su richiesta della Procura della Repubblica, sono state notificate altrettante misure cautelari personali, disposte con ordinanza dei Giudici per le Indagini Preliminari del Tribunale di Venezia.

Il buon giorno

Di buon'ora, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Venezia - supportati dall’Arma territorialmente competente, dalle SIO del 4^ Battaglione “Veneto”, dal Nucleo Cinofili di Torreglia (Padova) e dall’unità cinofila della Stazione PM-AM di Istrana (Treviso), nonché dalle Autorità di polizia albanesi, tedesche e spagnole attivate per il tramite del Servizio di Cooperazione Internazionale - hanno bussato alla porta dei soggetti, tutti domiciliati nelle province di Padova e Venezia.

L'indagine

L’indagine, diretta dalla Procura e condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Venezia, si è sviluppata tra  novembre 2022 e dicembre 2023 ed è consistita in servizi di osservazione, attività tecniche e accertamenti economico-finanziari, che hanno permesso di disarticolare una banda dedita allo spaccio di stupefacenti tra le province di Venezia, Padova e Treviso, con base operativa a Mira.

Le estorsioni

Nel corso delle indagini sono emersi vari episodi di estorsione, esercitati anche in modo violento, ai danni di consumatori che non pagavano lo stupefacente.

In un’occasione di una vera e propria “spedizione punitiva” ad un tale "colpevole" di aver presentato alla banda un conoscente che però non pagava la droga, sono stati chiesti 5.000 euro mentre, immobilizzato su una poltrona e cosparso di alcol, veniva minacciato di essere bruciato. Solo l'arrivo dei Carabinieri, chiamati dalla compagna dell’uomo, ha evitato che il poveretto finisse arrostito.

Soldi a palate

Il volume d'affari stimato nel corso delle indagini, faceva movimentare alla banda 150.000 euro al mese, derivanti dalla vendita al dettaglio di cocaina pura, al costo di 100 euro al grammo.

La manovalanza era fornita da spacciatori facenti parte del sodalizio criminale, che poteva contare anche sull'appoggio di altri soggetti i quali mettevano a disposizione capannoni e abitazioni per lo stoccaggio dello stupefacente.

Come nei più realistici film, dell'impresa veniva tenuto un conto certosino, tanto che sono stati sequestrati rendiconti dai quali sono stati accertati 723.500,00 euro, provenienti dell’attività delittuosa. Ai sensi del Codice di Procedura Penale, ciò comporterà, per alcuni degli indagati, un sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente valore.

Sequestro finale in natura

Al numerario come sopra quantificato, va aggiunto 1,5 kg di cocaina sequestrata a 2 persone arrestate in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti.

Al conto criminale i Carabinieri rispondono con il loro

Questo il destino dei 14 indagati: 11 ora sono carcere, 1 agli arresti domiciliari e 2 agli obblighi di dimora.

Ad ulteriori 3 soggetti verrà notificato l’“avviso di conclusione delle indagini preliminari”, in attesa dei provvedimenti che saranno presi a loro carico, mentre per altri 3 la partecipazione alle attività criminose è risultata marginale.

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