Detenuto dal 15 novembre 2024

Serve una mobilitazione come per Cecilia Sala per far tornare a casa Alberto Trentini dal Venezuela

L'appello dei genitori di Giulio Regeni: "Chiediamo che il governo si dia veramente una mossa, perché è passato troppo tempo"

Serve una mobilitazione come per Cecilia Sala per far tornare a casa Alberto Trentini dal Venezuela
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Dal 15 novembre 2024 non si hanno più notizie di Alberto Trentini, 45enne originario del Lido di Venezia che si trovava in Venezuela per una missione umanitaria. Non si conoscono né i motivi del suo arresto né dove sia detenuto. Trentini soffre di pressione alta e ha bisogno di cure mediche, ma da più di due mesi è impossibile contattarlo.

Cooperante veneziano detenuto in Venezuela dal 15 novembre 2024

Alberto, laureato in Storia a Ca' Foscari con master a Liverpool e Leeds, vanta una lunga esperienza nel settore umanitario in Paesi come Ecuador, Bosnia, Etiopia, Nepal e Perù. Nel suo ultimo incarico in Venezuela lavorava con l'ONG francese Humanity and Inclusion , impegnata a sostenere le persone con disabilità in una nazione piegata dalla crisi economica e sociale.

L'arresto è avvenuto in un contesto difficile: il governo di Nicolás Maduro, spesso accusato di repressione e violazioni dei diritti umani, non ha fornito spiegazioni sul fermo di Trentini, ignorando anche le richieste delle autorità italiane di incontrarlo.

Serve una mobilitazione come per Cecilia Sala

L'appello per la sua liberazione ha trovato sostegno nei genitori di Giulio Regeni, che durante la puntata di Che Tempo Che Fa di domenica 2 febbraio 2o25 hanno esortato il governo italiano a intervenire con determinazione:

I genitori di Giulio Regeni a Che Tempo Che Fa

"Volevamo lanciare un appello, illuminare una storia italiana attuale, ovvero quella di Alberto Trentini, un cooperante italiano che è andato in Venezuela, e se non erro è proprio dal 15 novembre che la famiglia non ha più sue notizie. Chiediamo che il governo si dia veramente una mossa, perché è passato troppo tempo, non si sa dove sia e vogliamo che questo giovane italiano torni a casa sano e salvo, rispettato come portatore di pace e siamo vicini alla sua famiglia".

La petizione per il suo rilascio su Change.org ha superato le 40.000 firme, ma è necessario che il caso diventi una priorità nazionale.

Se con Cecilia Sala la mobilitazione e l'impegno governativo hanno portato alla sua liberazione dopo 21 giorni di detenzione in Iran, lo stesso impegno deve essere messo per Alberto.

Sabato 8 febbraio una fiaccolata per Alberto

Sabato 8 febbraio 2025 si terrà una fiaccolata al Lido di Venezia, per Alberto Trentini. Dopo il flash mob organizzato il 31 gennaio 2025, amici e parenti scenderanno nuovamente in piazza per cercare di riaccendere l'attenzione sul caso del cooperante veneziano.

Flash mob per Alberto Trentini

"Siamo qui perché il nostro amico Alberto è detenuto da quasi tre mesi in Venezuela senza alcun contatto con il mondo esterno - ha dichiarato Luca Tiozzo, amico di Alberto e portavoce della famiglia alla Tgr Rai Veneto, durante il flash mob -. Abbiamo bisogno dell'attenzione di tutti per non dimenticarlo: lui è un nostro amico, è un professionista preparato ed è un uomo che non ha mai usato violenza".

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