A Padova

Rapinavano omosessuali di notte con mazze, maschere e armi da softair: arrestati due 23enni di Fossò

Indagate anche altre sette persone, di cui sei minorenni

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Rapinavano omosessuali di notte con mazze, maschere e armi da softair

Emergono dettagli inquietanti sull'attività di una banda di giovani, accusata di diverse aggressioni violente contro persone omosessuali a Padova. Tra i principali indagati figurano due 23enni di Fossò, arrestati martedì 10 dicembre 2024. Oltre a loro, altre sette persone sono finite sotto inchiesta, sei delle quali minorenni.

Le indagini, condotte dalle Procure della Repubblica di Padova e per i Minorenni di Venezia, hanno portato alla luce una serie di episodi di violenza avvenuti tra giugno e luglio 2024. La banda agiva principalmente di notte, nella zona industriale padovana, scegliendo come vittime soprattutto persone omosessuali.

L'aggressione

Il caso che ha fatto scattare l’indagine risale alla notte dell’11 giugno 2024. Un pensionato è stato brutalmente aggredito da un gruppo di rapinatori, che lo hanno colpito con calci, pugni e una mazza da baseball. Dopo avergli sottratto un anello, due cellulari e 150 euro in contanti, i malviventi hanno inciso frasi omofobe sulla carrozzeria della sua auto, aggiungendo un ulteriore atto di umiliazione.

Gli inquirenti hanno ricostruito il modus operandi della banda: i giovani, travisati con maschere e armati di pistole, coltelli e bastoni, assalivano le vittime, rubando denaro, oggetti personali e carte di credito, utilizzate poi per prelievi illeciti.

 

Arrestati due 23enni di Fossò

Oltre ai due arrestati, entrambi 23enni di origine marocchina, residenti a Fossò, altre sette persone risultano indagate, di cui sei minorenni. Gli investigatori sono riusciti a ricostruire il quadro delle responsabilità grazie alle testimonianze delle vittime, all’analisi dei filmati delle telecamere di sorveglianza e all’impiego di sistemi di rilevazione targhe, che hanno confermato il coinvolgimento dei due principali accusati.

Il Giudice per le Indagini Preliminari (Gip) ha formulato pesanti accuse nei confronti dei due arrestati, imputando loro quattro rapine aggravate, un’estorsione aggravata e il porto illegale di armi. Gli episodi di violenza, tutti commessi a danno di persone vulnerabili, hanno aggravato ulteriormente la posizione dei giovani.

Le contestazioni non si limitano a questi crimini. I due arrestati sono accusati anche di lesioni personali aggravate, sequestro di persona, minacce, violenza privata, porto di oggetti atti a offendere, utilizzo indebito di carte di pagamento e danneggiamento dei veicoli delle vittime.

L’accumulo di prove e la gravità delle accuse delineano un quadro allarmante, che evidenzia la premeditazione e la brutalità delle azioni commesse dal gruppo.

Blitz e perquisizioni

L’operazione ha coinvolto oltre 60 Carabinieri, che hanno eseguito 10 perquisizioni tra le province di Padova e Venezia. Durante i controlli, sono stati sequestrati numerosi oggetti riconducibili all’attività della banda, tra cui maschere, mazze da baseball, armi da softair, coltelli e refurtiva come telefoni cellulari e carte bancarie.

L’indagine ha messo in evidenza la pericolosità del gruppo, la cui violenza superava quella necessaria per compiere i reati. Le vittime venivano spesso derise e umiliate per il loro orientamento sessuale, confermando il carattere discriminatorio degli attacchi.

Ecco alcune immagini di quanto rinvenuto nelle perquisizioni:

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