Turetta dopo l’ergastolo: “Me lo aspettavo". Minacce alla famiglia, busta con tre proiettili all'avvocato Caruso
Subito dopo la sentenza, la famiglia e il legale di Turetta sono stati presi di mira dagli hater. Predisposti presidi di sorveglianza nei loro confronti
Per il femminicidio di Giulia Cecchettin, uccisa l'11 novembre 2023 con 75 coltellate, Filippo Turetta è stato condannato all'ergastolo. La sentenza è stata emessa martedì 3 dicembre 2024 dalla Corte d'Assise di Venezia dopo una camera di consiglio durata circa cinque ore.
Filippo Turetta dopo l’ergastolo: “Me lo aspettavo"
Dopo la condanna all’ergastolo per il femminicidio di Giulia Cecchettin, Filippo Turetta avrebbe dichiarato al suo avvocato di essersi aspettato la sentenza.
“Me l'aspettavo. È giusto”.
La condanna, emessa martedì 3 dicembre, è arrivata dopo un’intera giornata in tribunale, dove il 22enne è rimasto sotto stretta sorveglianza della polizia penitenziaria. Di fronte alla domanda se volesse avvisare i genitori, che non hanno seguito le udienze, Turetta avrebbe risposto di non sentirsi pronto.
“Chiamo mia madre domani – avrebbe aggiunto – è il suo compleanno”.
Non riconosciute le aggravanti di crudeltà e stalking
Il tribunale non ha riconosciuto le aggravanti di stalking e crudeltà nei confronti della vittima, ma ha attribuito a Turetta quella di premeditazione, decisiva per la condanna all’ergastolo in primo grado. Si attende ora la pubblicazione delle motivazioni della sentenza.
Il 22enne di Torreglia è stato ritenuto colpevole di omicidio volontario, sequestro di persona e occultamento di cadavere, con le aggravanti di aver premeditato il delitto e di aver ucciso una persona con cui aveva un legame affettivo.
Minacce alla famiglia e all'avvocato del 22enne
Subito dopo la sentenza, la famiglia di Turetta è stata presa di mira dagli hater, tanto che i carabinieri hanno predisposto una stretta sorveglianza attorno alla loro abitazione principale e a una seconda proprietà.
Anche l’avvocato di Turetta, Giovanni Caruso, ha ricevuto minacce. Nel primo pomeriggio di mercoledì 4 dicembre, una busta contenente tre proiettili è stata recapitata al suo studio padovano, avvolta in un foglio di carta. Caruso ha immediatamente denunciato l’accaduto alla questura, che ha portato all’intervento della squadra mobile, della Digos e della scientifica.
Il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato dal prefetto Giuseppe Forlenza e su indicazione del questore Marco Odorisio, ha disposto la vigilanza sull’abitazione dell’avvocato, sul suo studio e sull’istituto universitario dove è professore di diritto penale. Questo gesto intimidatorio è arrivato a meno di 24 ore dalla sentenza di condanna all’ergastolo per Filippo Turetta.