Leonardo Caffo si ritira da festival “Più libri più liberi” in seguito alle polemiche sui social
Accuse di maltrattamenti e lesioni aggravate in un processo ancora in corso spingono il filosofo a rinunciare. Chiara Valerio: "Parlerò io del suo libro per favorire il confronto pubblico"
Alla vigilia della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Leonardo Caffo ha deciso di ritirarsi dalla fiera dell’editoria "Più libri più liberi". La fiera, dedicata quest’anno a Giulia Cecchettin, emblema delle vittime di femminicidio, avrebbe dovuto ospitare il filosofo. Ma le polemiche legate a un processo per maltrattamenti in corso lo hanno spinto a fare un passo indietro, ritenendo inopportuna la sua presenza in un evento così sensibile.
La rinuncia
Leonardo Caffo, filosofo e scrittore di 36 anni, aveva ricevuto l’invito a partecipare alla Fiera dell'editoria "Più libri più liberi", per parlare del suo libro, "Anarchia. Il ritorno del pensiero selvaggio". Tuttavia, il suo coinvolgimento nell’evento ha suscitato forti polemiche a causa di un processo a suo carico in corso a Milano, dove è accusato di maltrattamenti e lesioni aggravate nei confronti della sua ex compagna.
Alla luce del tema della manifestazione, che quest’anno è dedicata a Giulia Cecchettin, giovane vittima di femminicidio, e della vicinanza con la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Caffo ha deciso di ritirarsi volontariamente dall’evento. In un lungo post su Instagram, dove si ritrae mentre festeggia il proprio compleanno da solo, ha spiegato la sua decisione, motivandola con il rispetto per le tematiche trattate dalla fiera e per chi sta protestando contro la sua partecipazione.
Di seguito, il messaggio del filosofo pubblicato sui social:
"Ho ritirato oggi stesso la mia partecipazione a @piulibri2024 e ringraziato @slaterpins e @cortinaeditore per il gentile invito. Loro non hanno nessuna colpa: rispettatele, se potete. Se la mia sola presenza rovina una fiera così importante, per la cultura italiana e dedicata a un così alto ideale, credo sia necessario come intellettuale fare un passo indietro. Chiedo scusa a tutte coloro a cui ho arrecato fastidio e spero un giorno di poter tornare a fare cultura insieme in un modo libero e rispettoso, augurandomi un giusto corso delle cose".
"Molto presto si capirà come sono andate le cose; sarà mia cura, qualora mi sia sbagliato, fare un ulteriore passo indietro e smetterla di arrecare ogni disturbo derivante dalla mia sola esistenza in vita. Se posso: non litigate, né tra di voi né con me. Io me ne sono andato, ora ricominciate a parlarle di cose belle: ne abbiamo tutti bisogno. Non shitstorm, non cattiverie inutili: se ho sbagliato pagherò, se non ho sbagliato non pagherà nessun altro. Voglio solo un po’ di pace, leggere e scrivere. Auguri"
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La risposta di Chiara Valerio
La curatrice della fiera, Chiara Valerio, ha risposto sulla stessa piattaforma social, confermando che, sebbene Caffo abbia ritirato la sua partecipazione, l'invito rimane valido. Valerio, infatti, ha dichiarato:
"Poiché Caffo non sarà in fiera - ha rinunciato all’invito ma l’invito rimane valido - sarò io a parlare del suo saggio sull’anarchia. Tenuto conto delle ragioni di chi protesta ma non condividendo i modi e i toni, ci pare questa la via per lasciare che lo spazio pubblico, e una fiera lo è, sia il luogo dove i corpi possano confrontarsi, concordarli e dissentire".
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Non solo l'invito, ma anche la decisione di Caffo hanno suscitato un ampio dibattito sui social. Se da un lato c'è chi appoggia la scelta del filosofo di ritirarsi, ritenendola una presa di responsabilità, dall’altro alcuni osservatori criticano il clima di conflitto che spesso accompagna tematiche delicate come quella della violenza di genere. Prendendo posizione, Chiara Valerio intende promuovere il dibattito pubblico in uno spazio di confronto, dove le differenze possano essere espresse senza il ricorso a esclusioni definitive.