Pescatori in protesta nel Canale della Giudecca: "Crisi del settore ittico senza precedenti"
L'assessore regionale alla Pesca, Cristiano Corazzari: "La Regione del Veneto ha già chiesto lo stato di calamità"
La crisi del settore ittico veneto ha raggiunto livelli drammatici: una quarantina di pescherecci hanno protestato venerdì 8 novembre 2024 a Venezia.
La protesta dei pescatori nel Canale della Giudecca: "Una crisi senza precedenti"
La Regione Veneto ha chiesto lo stato di calamità naturale, ma il vero nodo da affrontare è la tutela dell’ambiente. Da Caorle a Chioggia, passando per Pellestrina, una flotta di 40 pescherecci si è radunata nel Canale della Giudecca a Venezia per lanciare un grido d’allarme alle istituzioni. Striscioni ben visibili raccontano la realtà ai turisti inconsapevoli: il mare veneto è malato, e i pescatori, ormai allo stremo, sono in ginocchio.
La situazione è critica: le vongole, una risorsa fondamentale per l’economia locale, sono sempre più rare, decimate dall’invasione del granchio blu e soffocate dalla mucillagine. A questo si aggiungono le elevate temperature marine e l’apporto d’acqua dolce dei fiumi, conseguenza delle recenti alluvioni, che hanno ulteriormente aggravato il fragile equilibrio dell’ecosistema. Una vera e propria tempesta perfetta per il settore dei molluschi, su cui si basano 163 imprese venete.
La Regione ha richiesto l’intervento dello Stato, ma la battaglia più importante resta quella ambientale, da cui dipende il futuro del mare veneto e della sua comunità di pescatori.
L'assessore: "La Regione del Veneto ha già chiesto lo stato di calamità"
In merito alla vicenda è intervenuto anche l’assessore regionale alla Pesca, Cristiano Corazzari:
“Oggi abbiamo ascoltato l’appello dei pescatori dei Co.Ge.Vo. di Venezia e Chioggia, una voce che dal Veneto arriva a Roma e a Bruxelles. La situazione è grave, la produzione di vongole di mare e fasolari è pressoché azzerata e siamo consapevoli di questi numeri. Si è verificata la tempesta perfetta, dopo l’emergenza granchio blu è arrivata quella di mucillagini e alte temperature delle acque che hanno provocato una diffusa moria di prodotto. La Regione del Veneto ha già deliberato la richiesta di stato di calamità, ora la procedura prevede una risposta da parte del Ministero competente entro trenta giorni, permettendo così alle imprese di accedere alle misure previste dal Fondo di Solidarietà Nazionale. I nostri pescatori vanno sostenuti in questa fase così che si possa guardare alla prossima stagione intervenendo al contempo in progetti di semina per far ripartire il ciclo produttivo. Non ci possiamo permettere di perdere un comparto così rilevante per la nostra economia, per l’aspetto occupazionale ma anche perché rappresenta la nostra identità e le nostre tradizioni”.
“Mi congratulo con i pescatori perché quella di oggi è stata una protesta composta e civile nonostante la gravità della situazione- ha aggiunto Corazzari-. Sul fronte dei Co.Ge.Vo. la Regione del Veneto ha speso 900 mila euro nel triennio 2021-2023 e altrettanti ne sono stati stanziati per il 2024-2026 per sostenere investimenti finalizzati al miglioramento della produttività nelle acque marine. Ora abbiamo chiesto lo stato di calamità naturale, riconosciamo ai Co.Ge.Vo. il loro ruolo di primo piano come custodi del mare e delle sue risorse. Il ripristino ambientale non può esserci senza i pescatori, sono loro i veri protagonisti di quelle che sono le attività di ripristino e di tutela del mare”.