Centrale nucleare a Marghera, anche Confapi Venezia favorevole alla proposta di Brunetta
A rilanciare l’idea era stato il presidente del Cnel, Renato Brunetta, nel corso del Venice Hydrogen Forum: "Impianti stabili e con rischi molto relativi"
Porto Marghera potrebbe diventare la sede di una centrale nucleare di ultima generazione. Dopo la proposta di Renato Brunetta, presidente della Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità, diverse associazioni si sono dichiarate favorevoli, tra queste anche Confapi Venezia.
Centrale nucleare a Marghera, anche Confapi Venezia favorevole alla proposta
La proposta di Brunetta di realizzare una centrale nucleare a Porto Marghera è stata ben accolta non solo da Confindustria e Cna, ma anche da Confapi Venezia che oggi ha diffuso una nota in cui il presidente Marco Zecchinel spiega i lati positivi di questa possibilità:
"Diciamo sì all’ipotesi del nucleare a Porto Marghera - spiega Marco Zecchinel – dal momento che, prima di tutto, in Italia abbiamo una difficoltà legata all'approvvigionamento di energia elettrica. Il fabbisogno nazionale non è coperto dalle fonti rinnovabili, che pur nella loro positività hanno una problematica di continuità e di stagionalità, se si pensa al solare. Il nucleare è la soluzione ideale per un Paese che aspira a rimanere la seconda potenza manifatturiera europea".
Ma non solo, per la nota area veneziana potrebbe essere un'occasione di ripartenza.
"Sull'area di Porto Marghera - afferma ancora Zecchinel - c'è poi tutto un tema di bonifiche, lasciate dalla chimica, che da decenni attendono di essere effettuate: la costruzione di una centrale nucleare sarebbe l'occasione per non procrastinare più quest'intervento. A questo ci sono poi una serie di opere compensative che avrebbero delle ricadute importanti in un territorio come il nostro, che purtroppo sta subendo una pesante deindustrializzazione".
Guardando al futuro, il presidente di Confapi Venezia vede nel sito in questione importanti potenzialità di sviluppo.
"La domanda energetica futura - commenta ancora Zecchinel - richiederà un forte impegno e un altrettanto rilevante investimento in ricerca e sviluppo di tutte le fonti energetiche, compreso il nucleare che deve però dimostrare con i numeri un impatto ambientale pari a quello delle energie “pulite”.
Porto Marghera, al contempo, può essere un incubatore di aziende innovative con produzione ad alto contenuto tecnologico. Le nuove produzioni, che si occuperanno anche delle frontiere dell’immateriale, potranno riguardare anche lo sviluppo dei “data center” che saranno sempre più di irrinunciabile supporto allo sviluppo industriale ad ogni livello, con il contributo della intelligenza artificiale. Porto Marghera si può candidare ad ospitare insediamenti produttivi con queste caratteristiche che, in virtù della struttura del loro business, potrebbero dare un contributo risolutivo al disinquinamento dell’intera area industriale".