Lorenzo Camata investito sulle strisce dopo la sagra, il sindaco di San Donà: "Faremo richiesta di autovelox fissi"
Il primo cittadino Alberto Teso: "Un'altra giovane vita spezzata. L'unico modo per costringere la gente ad andare piano è realizzare rallentatore fisici"
Lorenzo Camata, un giovane di 22 anni, è morto tragicamente nella notte tra venerdì 20 e sabato 21 settembre 2024, dopo essere stato investito da un'auto mentre attraversava le strisce pedonali a San Donà di Piave.
Travolto sulle strisce dopo la sagra, morto il 22enne Lorenzo Camata
Intorno all'una di notte, Lorenzo è stato investito da una Citroen C3 mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali in via Calnova.
Poco prima, il ragazzo aveva partecipato alla sagra di Fiorentina in compagnia di alcuni amici. Immediatamente è stato dato l'allarme e sul posto sono arrivati i sanitari del Suem 118 insieme ai vigili del fuoco del distaccamento locale.
Nonostante i tentativi di rianimazione da parte dei medici, per il giovane non c'è stato nulla da fare: è stato dichiarato il decesso sul luogo dell'incidente. Il conducente della Citroen, un 24enne di Portogruaro, è stato fermato per i consueti controlli, tra cui il test alcolemico.
Il sindaco Teso: "Faremo richiesta per autovelox fissi"
La morte di Lorenzo ha scosso profondamente la comunità di San Donà. Il sindaco Alberto Teso ha espresso profondo dolore per la tragedia:
"Un'altra tragedia colpisce la nostra comunità, un'altra giovane vita spezzata. Come uomo e come padre non vorrei dire nulla, talmente devastante è il dramma che ha sconvolto una famiglia, gli amici, gli affetti più cari. Un momento prima la gioia e la felicità, un attimo dopo la catastrofe. Per chi non c'è più e per chi è costretto a continuare a vivere solo col ricordo della persona amata", ha scritto in un lungo post su Facebook.
In qualità di rappresentante delle istituzioni, Teso ha poi ribadito l'impegno su due fronti: da una parte, l'educazione e la sensibilizzazione, dall'altra, gli interventi infrastrutturali.
"Come rappresentante delle istituzioni posso solo confermare il nostro impegno sui due fronti su cui si combatte questa vera e propria guerra: da un lato l'educazione e la sensibilizzazione, dall'altro gli interventi strutturali sulle strade.
Sul primo tema stiamo organizzando una serie di attività rivolte ai più giovani, anche in collaborazione con le associazioni e gruppi di volontariato.Sul tema delle infrastrutture, io sono convinto che l'unico modo per costringere la gente ad andare piano è realizzare rallentatore fisici: stiamo costruendo numerosi dossi, anche piuttosto elevati, in tutte le strade urbane e continueremo a farlo. Ricevo lamentele e proteste quasi quotidiane, da parte di chi ritiene il dosso rallentatore una sorta di violazione della libertà, perché costringe quasi a fermarsi, perché danneggia le sospensioni o il carico, perché crea code...
In questo caso posso dire serenamente che non m'importa delle critiche e andrò avanti. C'è un'unica soluzione a breve termine, seppure parziale: dobbiamo andare piano. Va bene l'educazione, vanno bene i corsi, gli spettacoli con le scuole, ma bisogna andare più piano. Andremo avanti con i sistemi di dissuasione fisica della velocità, le sanzioni amministrative e, appena si sarà chiarita la situazione normativa, con la richiesta di autovelox fissi".