Guardia di Finanza

83 chili di stecche di sigarette "di troppo"... super sequestro al porto di Marghera

E' stato questo l'esito dei controlli dei bagagli di 63 passeggeri in arrivo con le navi da crociera

83 chili di stecche di sigarette "di troppo"... super sequestro al porto di Marghera
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Eccedenza di troppo rispetto ai limiti previsti per legge. La Guardia di Finanza ha dovuto sequestrare 83 chili di stecche di sigarette di troppo alla dogana del Porto di Marghera.

83 chili di stecche di sigarette "di troppo" al porto di Marghera

I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Venezia, unitamente ai funzionari ADM dell’Ufficio di Venezia, hanno ulteriormente rafforzato il dispositivo di vigilanza a contrasto dei traffici illeciti nelle aree portuali, effettuando, nelle ultime settimane, numerosi sequestri di tabacchi lavorati esteri introdotti nel territorio nazionale per un “quantitativo” superiore rispetto a quello previsto per legge.

In particolare, nell’ambito delle attività di controllo poste in essere nell’ultimo mese presso il Terminal TIV sito nel Porto di Marghera e la Stazione Marittima del porto di Venezia, sono stati sottoposti a controllo i bagagli di svariati soggetti in arrivo con le navi da crociera.

Nei confronti di 63 passeggeri è stato rinvenuto e sottoposto a sequestro un quantitativo di tabacchi lavorati esteri complessivo pari a 83 kg, in eccedenza rispetto al quantitativo previsto dalla normativa doganale, fissato in 800 grammi a passeggero (corrispondenti a 4 stecche) per i viaggiatori provenienti da paesi comunitari e 200 grammi a passeggero (1 stecca) per quelli provenienti da paesi extra UE.

Operazione della Guardia di Finanza

I costanti e crescenti risultati raggiunti nei vari settori di controllo testimoniano l’impegno costantemente profuso nell’esercizio del ruolo di polizia economico finanziaria del Corpo, in sinergia con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, da ultimo rinnovato con la stipula di un apposito protocollo d’intesa, a contrasto degli illeciti posti in essere in violazione delle vigenti norme doganali, al fine di tutelare gli interessi finanziari nazionali e dell’Unione Europea.

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