Ticket d'accesso a Venezia: 113mila registrazioni per il primo giorno, ma solo 15mila hanno pagato
Ieri, 25 aprile 2024, è partita ufficialmente la sperimentazione del contributo d'accesso, ma non sono mancate proteste e momenti di tensione
E' partita ufficialmente ieri, 25 aprile 2024, la fase sperimentale del contributo d'accesso a Venezia. La prima delle 29 giornate in cui sarà obbligatorio pagare il ticket per accedere alla Città Antica ha registrato 113mila persone, di cui solo 15.700 paganti. Soddisfatto il sindaco Brugnaro, ma non sono mancati momenti di tensione e proteste.
Via alla sperimentazione del ticket d'accesso
Il 25 aprile 2024 è stata al prima delle 29 giornate di sperimentazione del contributo d'accesso previste per il 2024. Questo contributo, nato dalla legge di Bilancio del 2019 e successivamente aggiornato nel 2021, mira a ridefinire la gestione del turismo e a scoraggiare le visite giornaliere a Venezia in determinati periodi, nel rispetto della sua fragilità e unicità.
"Non si è mai fatto nulla per regolare il turismo ed abbiamo creduto che fosse necessario fare qualcosa - ha spiegato il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro - La paura del cambiamento è legittima, ma anche questa può servire per migliorare ma se la paura blocca tutto non c'è progresso, non c'è futuro.
Oggi spendiamo più soldi di quanti ne incassiamo, ma questa non è una spesa è un modo per far capire che bisogna cambiare e quindi diluire le visite alla città, evitando gli intasamenti e le persone lo stanno capendo. La sperimentazione sarà medio lunga dobbiamo raccogliere dati ed informazioni per poi tarare il sistema, offrire servizi come già fa il QR code.
Non abbiamo più i finanziamenti della Legge speciale per Venezia, nonostante vengano trovati per il ponte di Messina. La maggior soddisfazione - ha concluso - è stato vedere chi si avvicinava ai varchi sventolando il QR code d'accesso: queste persone hanno capito".
I numeri: 113mila presenze, ma solo 15.700 hanno pagato
Nella prima giornata sono state registrate 113mila presenze, ma sono solo 15.700 i turisti giornalieri che hanno pagato il contributo d'accesso.
Tutti gli altri esentati, escludendo i residenti e i nati nel Comune di Venezia che possono entrare e uscire senza registrazione, presentando solo un documento di identità e i 13.000 studenti e 20.400 lavoratori registrati per tutto il periodo.
Oltre a queste categorie, erano esclusi dal pagamento i 40.000 ospiti di strutture ricettive già soggetti alla tassa di soggiorno, e i 2.100 parenti di residenti e 2.000 amici dei residenti.
In ogni punto d'accesso alla città sono stati istituiti varchi fisici, con varchi prioritari per residenti e lavoratori. Ogni giorno, circa 75 steward informeranno in 16 aree, mentre circa 40 steward verificheranno e 35 accertatori controlleranno i punti di accesso principali, concentrati in zone come Ferrovia, Piazzale Roma e San Zaccaria. Inoltre, 70 totem informativi saranno presenti nei punti di accesso della città, compresi Chioggia e Punta Sabbioni.
I controlli, però, vengono effettuati a campione e nella giornata di ieri solo 14mila persone sono state sottoposte a verifica.
I "no ticket" scendono in piazza
In questa prima giornata non è mancata la protesta di chi è contrario al ticket. Diversi gruppi, associazioni e cittadini ieri hanno manifestato lungo le strade della città antica per ribadire il forte dissenso verso il contributo d'accesso.
Il corteo ha attraversato le vie e i campi veneziani e non sono mancati momenti di agitazione quando i manifestanti hanno deviato improvvisamente dal percorso stabilito e hanno temporaneamente bloccato l'ingresso in città sul Ponte della Libertà, causando disagi al traffico di auto e moto.
Successivamente, si sono diretti verso Piazzale Roma e quando hanno cercato di entrare ai Giardini Papadopoli, ci sono stati momenti di tensione con la polizia, ma senza conseguenze gravi.