Ryanair si oppone all'aumento delle tasse e taglia i voli da Venezia
La strategia della compagnia irlandese è di ridurre gli investimenti in laguna nel tentativo di indurre il Comune a eliminare l'addizionale
La famosa compagnia aerea low cost Ryanair critica duramente la decisione, definita "illogica", di aumentare l’addizionale municipale del 38% nella città di Venezia, a scapito del turismo locale, dell’economia e dell’occupazione. Nonostante i tagli di capacità operati sull’aeroporto Marco Polo, Ryanair ha comunicato in conferenza stampa ieri, giovedì 29 febbraio 2024, un record di 88 rotte nel Veneto per la prossima estate.
Nuove rotte a Verona e Treviso
Nel dettaglio, l’operativo sul Veneto per la stazione 2024 prevede:
- Cinque nuove rotte – due da Treviso per Londra e Tirana / due da Verona per Madrid e Valencia / una da Venezia per Reggio C.
- 88 rotte in totale per il Veneto
- Circa 7 milioni di pax p.a.
- Oltre 5mila posti di lavoro
Ma è scontro con Venezia
La crescita delle mete è visibile a Treviso e a Verona aggiungendo alle 61 già operanti altre due nuove rotte per ciascuna città, ma si accende lo scontro con l’Amministrazione Comunale della vicina Venezia, per cui la compagnia, in contrasto dopo l'introduzione della nuova tassa di 2,50 euro a carico di ciascun passeggero, ha deciso di ridurre i voli a sole 27 rotte, senza mettere in campo alcun piano di crescita. Ciò a fronte della decisione del Comune di aumentarne i costi del 38% sulle tasse esistenti.
Tale decisione non sarebbe in linea con i risultati ottenuti dal Friuli-Venezia Giulia a seguito dell’abolizione dell’addizionale municipale dal 1° gennaio 2024, registrando un notevole aumento del traffico, dell'occupazione locale e dei profitti della Regione.
Jason McGuinness, Chief Commercial Officer di Ryanair, ha dichiarato:
"Chiediamo al Comune di Venezia di fermare immediatamente questo aumento assurdo delle tasse per rendere Venezia nuovamente competitiva a vantaggio della propria industria turistica e, in ultima analisi, dei residenti. Ciò consentirà a Ryanair di riprendere i propri piani ambiziosi di crescita per stimolare la connettività annuale, creare posti di lavoro locali e generare benessere locale.
Chiediamo inoltre allo Stato italiano di eliminare l’addizionale municipale (tassa sul turismo) da tutti gli aeroporti italiani per stimolare la crescita della capacità e ridurre le tariffe per i passeggeri. Se il governo italiano abolisse la tassa, Ryanair risponderebbe con un investimento di 4 miliardi di dollari in Italia, aggiungendo 40 nuovi aeromobili, oltre 20 milioni di passeggeri annui e oltre 250 nuove rotte".
In una nota dell’assessore al Bilancio, Michele Zuin, del 22 febbraio 2024, esprimeva la finalità della salvaguardia del centro storico di Venezia dell’addizionale comunale:
“Per l’aeroporto veneziano, il 2023 si è chiuso con ben 11.326.212 passeggeri, con un +21,4% rispetto all’anno precedente, dato confermato anche a gennaio 2024, con un andamento positivo del +3% rispetto al corrispondente mese del 2019 e del +1,6% rispetto a gennaio 2023, in gran parte per i voli internazionali. Un segno della vitalità e della capacità attrattiva del nostro aeroporto. Dati che confermano che l’introduzione della addizionale di 2,5 euro non ha influito in alcun modo nella ripresa del traffico post-pandemia. Somme che da aprile 2023 sono riscosse dagli operatori, ma non ancora riversate nelle casse del Comune".