Tomba medievale della chiesa di San Geminiano scoperta durante scavi di restauro in piazza San Marco
Al suo interno rinvenuti gli scheletri di tre notabili risalenti tra il settimo e l'ottavo secolo
In questi ultimi giorni, gli scavi per il restauro dei “masegni” davanti alle Procuratie Vecchie in Piazza San Marco hanno sorpreso gli operatori con la scoperta di una tomba contenente almeno cinque individui riconducibile all’antica chiesa di San Geminiano; un ritrovamento che potrebbe fare luce sull'aspetto della città per come si presentava nell’Alto Medioevo.
Un'inaspettata scoperta
Le mura di cinta ritrovate sono da attribuirsi alla prima chiesa di San Geminiano, presso la centralissima Piazza San Marco a Venezia.
Fino a questo momento, nonostante le testimonianze storiche, non erano state rinvenute tracce di una sua precisa collocazione. Ma questi nuovi scavi, come affermato dalla Soprintendenza Venezia gestita dalla dirigente Sara Bini, permettono ora una maggiore comprensione dell’evoluzione delle Serenissima.
Durante i lavori, sono emersi i resti di almeno tre notabili sepolti – si stima – tra il Settimo e l’Ottavo secolo: si è riconosciuta una sepoltura femminile e quella di un bambino di circa otto anni. Trovare resti di sepoltura proprio in Piazza San Marco testimonia quasi certamente che si tratti della chiesa di San Geminiano, proprio perché era uso comune che le tombe si trovassero all’interno delle chiese o nell’area circostante.
Una chiesa itinerante
La chiesa venne spostata per ben due volte: in un primo momento, sorgeva nel punto più stretto della piazza a ridosso delle attuali Procuratie Vecchie, su commissione del generale Narsete nel 552, affacciata sul canale Batario poi interrato; in seguito si persero le tracce della sua collocazione, perché riedificata nel 12esimo secolo e spostata dall’estremità opposta, orientandola con la facciata verso la basilica.
Successivamente venne edificata una nuova chiesa dallo stile rinascimentale di Jacopo Sansovino nella seconda metà del 16esimo secolo. Purtroppo, per la chiesa ci fu uno sfortunato epilogo durate l’occupazione francese quando, su volere di Napoleone, l’edificio venne convertito prima in una caserma, poi nel 1807 lo stabile venne demolito definitivamente per fare spazio all’Ala Napoleonica, luogo adibito a sala da ballo.