In Veneto solo tre licei e sei istituti tecnici/professionali hanno aderito alla scuola “Made in Italy”, di cui solo uno a Venezia: per l’Assessore Donazzan la colpa è della Cgil.
Scuola Made in Italy, a Venezia aderisce solo l’IIS Vendramin Corner
La proposta della scuola “Made in Italy” non ha riscosso molto successo in Veneto. In Regione, infatti, solo tre licei hanno aderito:
- statale Carlo Montanari di Verona
- statale Giovanni Cotta di Legnago (Verona)
- paritario Brandolini Rota di Oderzo (Treviso)
Ad attivare il nuovo indirizzo anche sei istituti tecnici o professionali:
- Della Lucia di Feltre (Belluno)
- Girardi di Cittadella (Padova)
- Vendramin Corner di Venezia
- Carlo Anti di Villafranca (Verona)
- Einaudi di Bassano del Grappa (Vicenza)
- Masotto di Noventa Vicentina (Vicenza)
Queste scuole parteciperanno alla sperimentazione dei quattro anni di insegnamento anziché i tradizionali cinque, con la possibilità poi di accedere a un biennio di alta specializzazione.
I motivi della bassa adesione
A chiarire le motivazioni che hanno scoraggiato tantissimi istituti a sperimentare il nuovo indirizzo Made in Italy è l’Assessore all’Istruzione della Regione del Veneto, Elena Donazzan.
A pesare sulla decisione la tempistica: la proposta presentata alle scuola, infatti, è giunta soltanto sotto le festività natalizie, poiché le due leggi di riforma sono state approvate tra novembre e dicembre 2023. Tempi troppo stretti, soprattutto per avviare l’orientamento agli studenti e perfezionare le iscrizioni tra gennaio e febbraio 2024.
Per l’Assessore Donazzan si tratta di un grande flop
L’Assessore Donazzan ha espresso diverse perplessità sul flop che ha avuto la proposta delle scuole Made in Italy: per lei, c’è stata una certa “ostilità” da parte della Cgil.
Il Sindacato, infatti, sarebbe stato d’accordo sul rischio di diminuire gli anni scolastici della filiera tecnologico-professionale degli istituti.