Guardia di Finanza

Giovani ragazze reclutate sui social "costrette" a prostituirsi nei centri massaggi

I due centri che erano gestiti da una coppia, un italiano e una cinese, sono stati posti sotto sequestro

Giovani ragazze reclutate sui social "costrette" a prostituirsi nei centri massaggi
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La Guardia di Finanza di Venezia ha condotto un'operazione mirata contro presunte attività illecite legate a massaggi "a luci rosse", che ha portato all'esecuzione di misure cautelari significative. Su delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Venezia, i Finanzieri hanno eseguito arresti domiciliari e un decreto di sequestro preventivo nei confronti di due individui (un italiano e una cinese) e di due centri massaggi situati nei Comuni di Musile di Piave (VE) e Oderzo (TV), sospettati di essere utilizzati come case di prostituzione.

Centro massaggi a "luci rosse"

L'indagine, condotta dalla Compagnia di San Donà di Piave, ha avuto origine da un controllo in un centro massaggi a Musile di Piave. Durante questa operazione, è emersa la presenza di numerose giovani ragazze asiatiche, molte delle quali risultavano essere clandestinamente presenti nel territorio nazionale e vestite in modo succinto.

Successivamente, sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Venezia, sono stati effettuati ulteriori approfondimenti investigativi. Le attività includevano intercettazioni e raccolta di informazioni da parte di presunti clienti.

Queste azioni hanno rivelato gravi indizi riguardo alla condotta dei gestori dei due centri massaggi, che avrebbero destinato tali strutture all'esercizio della prostituzione. Il reclutamento delle ragazze avveniva tramite la piattaforma cinese WeChat, con la pubblicizzazione del servizio su un sito web dedicato.

Arrestati i gestori: sequestri per 720mila euro

Il Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Venezia, sulla base degli elementi probatori acquisiti, ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari per i due gestori, una coppia di fatto, accusati di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. In parallelo, sono stati sequestrati preventivamente i centri massaggi e disponibilità finanziarie per un totale di € 720.000.

Sotto inchiesta anche un centro massaggi di Oderzo

Durante l'esecuzione di tali provvedimenti, i finanzieri hanno riscontrato la presenza di due clienti italiani e tre ragazze di origini cinesi, vestite in modo succinto, nel centro massaggi di Oderzo. Le ragazze sono risultate soggiornare clandestinamente sul territorio nazionale, e di conseguenza, sono state segnalate alle autorità giudiziarie locali per l'ipotesi di reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello stato.

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