Venezia, 226 reperti archeologici recuperati e riconsegnati allo Stato: l'operazione dei Carabinieri
La collezione archeologica è stata recuperata grazie alla collaborazione dei Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale e della Soprintendenza di Venezia e Laguna
Una collezione archeologica è stata restituita, questa mattina 8 settembre 2023, allo Stato grazie all'azione congiunta dei Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale e della Soprintendenza di Venezia e Laguna.
Venezia, 226 reperti archeologici recuperati e riconsegnati allo Stato
L'evento è avvenuto questa mattina presso il Salone Del Piovego di Palazzo Ducale, con la presentazione di Fabrizio Magani, Soprintendente A.B.A.P. per il Comune di Venezia e Laguna, e del Magg. Emanuele Meleleo, Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Venezia.
La collezione archeologica comprende 226 reperti e la presentazione è stata seguita dalla presenza del Comandante Provinciale dei Carabinieri, Gen. B. Nicola Conforti, funzionari del MiC, rappresentanti di istituti universitari di ricerca e delle istituzioni locali.
Questa collezione, già dichiarata di notevole interesse storico, artistico e archeologico, contiene vari reperti ceramici e manufatti bronzei provenienti da necropoli dell'antica Etruria, risalenti dal IX al V secolo a.C., materiali italici dal VI al III secolo a.C., e materiali vitrei di età imperiale romana.
Questi beni sono stati verificati e successivamente sequestrati nel novembre 2022 dai Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Venezia, in seguito a un'attività ispettiva della Soprintendenza A.B.A.P. per il Comune di Venezia e Laguna, con cui i Carabinieri Tpc collaborano regolarmente.
La legge vigente prevede che i beni archeologici provenienti dal territorio italiano siano di proprietà dello Stato, a meno che il privato possa dimostrare che gli sono stati assegnati dallo Stato come premio per il ritrovamento fortuito, per indennizzo per l'occupazione di immobili, o che erano in suo possesso o di altri prima dell'entrata in vigore della Legge n. 364 del 20 giugno 1909.
La collezione
Gli accertamenti hanno rivelato che la collezione è stata formata a partire dagli anni '70 del secolo scorso, con un primo nucleo di 39 reperti, per poi arrivare a un totale di 239 elementi, la maggior parte dei quali privi di qualsiasi documentazione sulla provenienza.
La completa collaborazione dell'ultimo detentore durante le indagini, una volta comprese le lacune e le criticità relative alla provenienza e alla proprietà dei beni, è stata decisiva. Alla fine delle attività investigative, la Procura di Venezia ha decretato il dissequestro della collezione e la sua restituzione alla Soprintendenza A.B.A.P. per il Comune di Venezia e Laguna.
L'operazione dei Carabinieri
L'indagine ha coinvolto anche gli archeologi della Soprintendenza A.B.A.P. per il Comune di Venezia e Laguna, che hanno lavorato insieme ai Carabinieri Tpc nella ricostruzione della storia della collezione.
Il recupero di questi reperti archeologici, parte del patrimonio culturale dello Stato, è una delle priorità investigative del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Venezia. Questo avviene attraverso verifiche continue presso gli esercizi commerciali del settore e grazie alla segnalazione di studiosi e appassionati, con la collaborazione degli uffici centrali e periferici del MiC.
La restituzione di questi beni al patrimonio pubblico permette di riportare alla collettività oggetti che raccontano la storia dei territori e delle comunità.