Serve una punizione esemplare?

Vandali imbrattano Rialto, Zaia: "Trattenuti fino a che non pagano il restauro"

Negli anni, lasciatecelo dire, ne abbiamo viste di tutti i colori. Ma questa... Per il Governatore del Veneto serve il "pugno duro", non una tirata d'orecchie. Non è la prima volta che il cuore del centro storico di Venezia finisce sotto le mani di qualche vandalo. Ma ora la misura è colma

Vandali imbrattano Rialto, Zaia: "Trattenuti fino a che non pagano il restauro"
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Città d'arte. Templi della bellezza, perle che il mondo ci invidia, patrimonio della nostra incredibile cultura. Venezia, Roma, Firenze, e poi Milano (l'ultimo triste episodio che riguarda la città meneghina è recentissimo). L'arte che attira nel nostro Paese milioni di turisti all'anno è finita nel mirino dei vandali. Vandali, sì, perché non li si può chiamare in alcun altro modo. Sono quei soggetti che, armati di bomboletta spray, rovinano le facciate di monumenti, palazzi, strutture. Ora è toccata al ponte di Rialto nella nostra amata Venezia. E si cerca di correre ai ripari come meglio si può. Anche con la politica. Il Governatore Zaia non le ha mandate a dire e ha proposto una "soluzione"... Ma funzionerà? E soprattutto: i colpevoli saranno individuati?

Vandali imbrattano Rialto, Zaia: "Trattenuti fino a che non pagano il restauro"

C'è un limite da non oltrepassare mai. E' quello marcato dal rispetto della propria cultura. Quando questo viene superato si creano degli strappi. Anche molto dolorosi. L'Italia, si sa, è un patrimonio di bellezze artistiche, culturali, architettoniche, e chi più ne ha più ne metta, che il mondo ci invidia. Letteralmente. Se vogliamo una delle "macchine" economiche più produttive del nostro Stivale è proprio il turismo. Si paga per venire a vedere Venezia, Roma, Firenze, Pisa, Milano e via discorrendo...

Sarebbe anche inutile elencare qui tutte le nostre incredibili città. Eppure per qualcuno, evidentemente sprovvisto di questo sentimento di rispetto verso la propria cultura, questi sono dettagli. Niente di più. Già, perché ci sono vandali che si divertono a imbrattare i monumenti, le strutture che sono la nostra vera ricchezza, la nostra unicità. E' successo (ancora) a Rialto, qualche giorno fa.

Un "writer" (o più di uno) ha preso la bomboletta e ha scritto il proprio "tag" (la firma nel gergo) lungo Fondaco dei Tedeschi e sul ponte di Rialto, dietro a un negozio. L'atto vandalico, poi, fa ancora più "rumore" perché arriva a pochi giorni da un altro episodio clamoroso: la scritta apparsa sulla parte apicale della Galleria Vittorio Emanuele di Milano. Una vera e propria vergogna. Vergogna sulla quale si è espresso giustamente il Governatore del Veneto Luca Zaia che non ha usato mezzi termini e ha suggerito una proposta...

Il commento del Governatore Luca Zaia

“Ancora una volta Venezia è stata vittima di vandalismi, questa volta a Rialto e al Fontego dei Tedeschi. Venezia, Roma, Firenze, Pisa, Milano. Sono gesti che oramai si ripetono da diverso tempo anche nelle città del Veneto, nonostante i presidi delle forze dell’ordine. Occorre una risposta ferma della legalità. Se occorrono nuovi strumenti li si individuino e si attuino in fretta”.

Lo dice il Presidente della Regione Veneto, dopo gli ennesimi due atti di vandalismo compiuti a Venezia, nella zona di Rialto, sui negozi del ponte e al Fontego dei Tedeschi.

“Ringrazio le forze dell’ordine e la Polizia Municipale per quanto fanno e per quanto faranno – aggiunge Zaia – ma quando questi vandali vengono presi una tirata d’orecchi non basta, così come sono un’ulteriore offesa giustificazioni del tipo ‘non sapevo che fosse così vecchio’”

“Temo – prosegue il Governatore – che i molti appelli al senso civico, che pur andavano fatti, non abbiano sortito effetto. Credo allora sia necessario rinforzare l’aspetto deterrente e anche quello punitivo. Ad esempio, i responsabili degli atti vandalici potrebbero essere trattenuti fino a che non avranno pagato fino all’ultimo euro il danno provocato”.

Foto dal gruppo Facebook "Io scelgo Venezia senza graffiti"

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