Quattromila profughi in arrivo in Veneto, Zaia: "Questo processo va governato, non subito"
L'accordo di Tunisi firmato dal premier Meloni vuole stroncare il fenomeno dei viaggi della speranza. Ma apre anche nuovi scenari sui quali, inutile dirlo, c'è preoccupazione...
La posizione del Governatore Luca Zaia in merito all'arrivo di 4mila profughi, è stata chiara e precisa, e ha configurato scenari "complessi". Tanto che le reazioni, da un po' tutte le realtà sociali del territorio, parliamo di tutto il Veneto, non sono mancate.
Così come non sono mancate dichiarazioni che lasciano trasparire da un lato della preoccupazione ma dall'altro lato anche la volontà di riuscire a trarre, da questo fenomeno, qualche vantaggio. Facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire bene i dettagli di questo argomento che, immaginiamo, terrà banco per diverso tempo.
Quattromila profughi in arrivo in Veneto
Parliamo di gestione dei flussi migratori. Oggi, martedì 18 luglio 2023, è stato convocato dal Prefetto un tavolo di coordinamento a Belluno al termine del quale, è emerso, c'è stata la conferma dell'attivazione di due nuovi centri di accoglienza straordinaria a Pieve di Cadore e a Lamon.
Ma il tema è delicato: basti pensare che all'incontro di oggi non è stata ammessa la stampa. E questo dà, in parte, un po' il senso di quanto sulla vicenda le istituzioni vogliano procedere un passo alla volta. Il prefetto ha chiesto ai sindaci del Bellunese nuovi spazi per l'accoglienza.
Il tema è assolutamente di attualità, non solo evidentemente in provincia di Belluno. A Cornedo Vicentino, infatti, il primo cittadino ha detto "no" all'accoglienza di tre migranti per assenza di spazi idonei. E questo non è stato un caso isolato.
Molti sindaci hanno lamentato situazioni simili, con migranti che sono stati letteralmente scaricati come "pacchi" davanti ai municipi. Insomma, si capirà che il fenomeno è tanto grave quanto delicato e complesso. Come se ne esce, dunque? La presa di posizione della Regione e del Governatore Zaia è stata molto netta.
Zaia: "Questo processo va governato, non subito"
"Non subiamo l'immigrazione e gli immigrati ma gestiamoli sul territorio". Questo estremamente in sintesi, il pensiero condiviso dalla Giunta regionale guidata dal Governatore Luca Zaia, sul tema di stretta attualità. Prima di tutto c'è da rilevare l'approvazione di una delibera di Giunta per firmare un accordo con la Prefettura di Venezia e Anci per cercare di coordinare l'arrivo dei migranti nei territori.
Zaia, a proposito, ha aggiunto che "non vogliamo assolutamente rivivere situazioni già vissute in passato. Certo, i numeri di oggi sono importanti, la preoccupazione è tanta, e faccio appello all'Europa che se c'è batta un colpo perché si comporta come un ente che non dà segnali. E poi faccio appello al Governo che trovi tutte le modalità per fare accordi a livello internazionale con i Paesi dai quali partono questi migranti per creare condizioni affinché loro possano restare nei loro territori".
In questo scenario i sindaci avranno un ruolo chiave nella gestione e, ha garantito Zaia dalla cabina di regia, saranno totalmente autonomi nel mettere in campo tutti gli strumenti necessari. Il Veneto, però, va detto, non ha la capacità di accogliere 4mila persone, numeri importanti, ma che rappresentano in questa prima fase, una proiezione, una previsione.
Zaia però non si arrende a una visione totalmente negativa e ha comunque lasciato intendere che anche da questa situazione problematica il Veneto ne uscirà. Come? Difficile dirlo. Ma di certo c'è chi sta cercando di analizzare il fenomeno da un punto di vista differente...
"Abbiamo bisogno dei lavoratori stranieri, ma non in maniera sregolata"
L’arrivo degli immigrati, in particolare dalle rotte del Mediterraneo, resta un tema cruciale nel dibattito politico attuale. Il presidente di Confcommercio Veneto, Patrizio Bertin, va dritto al problema: "Per quanto il tema dei migranti possa prestarsi a varie interpretazioni, non vi è dubbio che il nostro mercato del lavoro ha bisogno di lavoratori immigrati". Pensiero chiaro, prospettiva complessa.
"Concordo col presidente Zaia – continua il numero uno regionale della Confcommercio – sia quando propone il coinvolgimento di Regione e Anci per un'accoglienza diffusa, sia quando afferma che il Veneto non può ospitare tutta l'Africa. E' una questione di equilibrio: è necessario governare i flussi migratori e lavorare tanto sul terreno dell’accoglienza, quanto su quello dell’integrazione. Senza le fughe in avanti dettate dall'approccio squisitamente ideologico e per nulla pragmatico".
È, insomma, una chiara chiamata alla necessità di lavoratori in arrivo dall’estero per colmare un gap che è, ormai, poco sostenibile, sempre con a mente la necessità di gestire i flussi migratori in maniera organica e sistemica, così come ha ricordato, recentemente, anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
"Nei giorni scorsi – conclude il presidente Bertin – abbiamo recepito le preoccupazioni degli industriali, degli artigiani e degli agricoltori in ordine alla mancanza di forza lavoro e dunque alla necessità di coinvolgere gli immigrati.
Il mondo del terziario di mercato non sfugge a questa regola: una recente indagine ha individuato in una quota del 34% le strutture ricettive che non riescono a far fronte alla richiesta di personale, tanto da dover ridurre se non addirittura sospendere l'attività in un momento di grande crescita del turismo che, peraltro, sta premiando anche Padova".
Dunque, apertura agli immigrati, ma con criterio.
"Sì agli immigrati, ma non in maniera sregolata e dai risvolti spesso drammatici come sta avvenendo adesso – conclude Bertin –. Noi siamo per flussi regolari, per una formazione magari fatta nei Paesi d'origine, per un minimo di apprendimento della lingua.
Poi è evidente che chi arriva andrà, soprattutto, ad impegnarsi in quei lavori che i locali non vogliono più fare, ma che hanno l'intrinseca dignità del lavoro onesto, importante semplicemente perché richiesto. Non vi è dubbio, infatti, tanto per fare un esempio, che anche una stanza pulita come si deve in albergo ha un proprio "valore" se vogliamo che il nostro turismo sia un turismo di qualità".
Ma cosa sta succedendo? Perché si torna a parlare di questo tema? E' fondamentale in questo ambito capire cosa sia l'accordo di Tunisi firmato dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Qualche nota informativa sull'accordo di Tunisi
Continuano gli sbarchi dei migranti sulle coste italiane, continua la guerriglia a Sfax in Tunisia tra residenti locali ed emigranti sub sahariani, che vogliono imbarcarsi per scappare dai conflitti nei loro Paesi d’origine, i centri di accoglienza in Italia sono al collasso, e secondo i dati dell’Unicef sono 289 i bambini morti nel Mediterraneo nei primi sei mesi di quest’anno.
“Il protocollo firmato ieri a Tunisi dalla presidente del Consiglio Meloni rappresenta, per la prima volta, la volontà di coordinare i flussi migratori intervenendo a monte delle partenze, bloccando così viaggi in mare che nella maggior parte dei casi finiscono in enormi tragedie. Se vogliamo salvare vite dobbiamo agire li’ dove nasce il problema, cioè aiutando i migranti in casa loro.”
Il Presidente del Gruppo Consigliare di Fratelli d’Italia, Enoch Soranzo, sintetizza così il risultato ottenuto dalla missione del Governo in Tunisia.
E continua, “finalmente si chiudono i porti per aprire gli aeroporti, e d’ora in poi avremo migranti economici che arrivano nel nostro Paese attraverso canali legali, grazie alle azioni concrete per la lotta all’immigrazione illegale nei Paesi di partenza.”
La collaborazione con la Tunisia verrà condivisa nei prossimi giorni con altri Paesi del Nord Africa, dell’Africa centrale, alcuni Paesi arabi e del Medio Oriente, in chiave innovativa, cioè mettendo questi Stati sullo stesso piano dell’Europa nella difesa dei confini esterni della UE.
Quest’ultima coordinerà con il Governo tunisino l’avvio delle operazioni Search and Rescue, con l’obiettivo prossimo di sostenere la Tunisia nel riprendersi i migranti arrivati sulle nostre coste, con procedure di richiesta d’asilo che verrebbero condotte direttamente nel Paese africano.”
In tema di ridistribuzione interna, rimane per il Presidente Soranzo fondamentale che i Comuni abbiano le risorse, le strutture e gli strumenti per gestire un’accoglienza diffusa, condizioni che non paiono esserci allo stato attuale, almeno dalle prime interviste fatte ai sindaci coinvolti nelle operazioni di redistribuzione dei migranti giunti nel suolo italiano.
“Grazie al nostro Presidente del Consiglio e al Presidente della Commissione Europea Von der Leyen”’ chiosa Soranzo, “verrà definitivamente sanato l’errore precedente, impedendo i viaggi dei disperati e il lucroso traffico degli esseri umani, minori non accompagnati compresi.
Non possiamo infatti far venire tutti in Italia per poi chiedere all’Europa di ridistribuire gli immigrati illegali. E di questo se n’è resa conto finalmente anche la presidente Von der Leyen.”