La sanzione

Chi ha colorato il Canal Grande di verde rischia una multa di "ben" 206 euro

Questo è lo scenario che si configura nel caso venga accertata l'intenzionalità del gesto. Altrimenti...

Chi ha colorato il Canal Grande di verde rischia una multa di "ben" 206 euro
Pubblicato:

Atto vandalico? Grossolano errore? Incidente? Domande, rispetto alle quali al momento è impossibile dare una risposta. Il misterioso "fenomeno" dell'acqua verde che si è verificato domenica mattina nei pressi di Rialto nel Canal Grande, resta ancora inspiegabile.

O meglio, le cause della colorazione dell'acqua, al momento, risultano ignote. Si sa di che prodotto si tratti, ma non si può ancora stabilire se si sia trattato di un gesto volontario. In questo caso, però, di certo si potrebbe intervenire con una sanzione. 206 euro, non proprio una stangata a dirla tutto. Ma ciò è quanto prevede la Legge.

Diversamente, invece, se si stabilisse che si è trattato di un "inconveniente", per quanto anomalo e inquietante per certi versi, sarebbe molto difficile intervenire...

Chi ha colorato il Canal Grande di verde rischia una multa di ben 206 euro

Colori il Canal Grande di verde? Ti becchi una multa da... 206 euro. Ecco quello che rischia chi ha tinto (supponendo che si sia trattato di un gesto volontario) la Laguna con la fluoresceina. Non proprio una batosta, diciamolo, ma è pur sempre qualcosa.

Ricapitoliamo un po' la storia che da domenica sta tenendo i riflettori puntati su Venezia. Lo facciamo per i "distratti", perché di certo tutti hanno visto, saputo o letto di quell'inconsueto inconveniente che si è verificato nei pressi di Rialto nel Canal Grande. L'acqua che improvvisamente diventa verde fluorescente, a causa di un non precisato sversamento di un liquido, appunto, di quel colore appariscente.

L'immaginario di molti viene sicuramente stimolato nella direzione di un atto vandalico. Di una protesta. O di un gesto volontario, magari per attirare l'attenzione su qualche tema. Tuttavia, con il passare del tempo, le ipotesi degli inquirenti si sono dirette verso altri "lidi". In questa fase si pensa a un errore grossolano di qualche professionista, magari nel campo dell'idraulica, dato che il prodotto fluorescente è utilizzato proprio per verificare la presenza o meno di perdite nelle tubature.

Errore grossolano, quindi, perché chi l'avrebbe utilizzato, forse, si sarebbe spinto un po' oltre nei quantitativi, finendo per sversare in mare troppo materiale. Materiale che poi, come è noto, a Venezia, finisce nella Laguna. Il lavoro della Polizia locale è incessante fin dai primi minuti, anche avvalendosi del sofisticato sistema di videosorveglianza. Si punta, insomma, a scandagliare la città nei pressi di Rialto e fino alla fermata di Sant'Angelo per verificare se qualche vandalo possa aver combinato il guaio "in diretta", sotto l'occhio del grande fratello...

Ma tra le ipotesi, come detto, quella di uno sversamento in uno scarico o in un lavandino, all'interno di abitazioni private o alberghi, sembra altrettanto credibile. E più difficile da ricostruire. In programma c'è un'analisi complessa a ritroso sui liquidi, per provare a tracciare il percorso al contrario e risalire alla fonte. Questo, forse, potrebbe dare qualche risposta. Nel frattempo, tuttavia, si pensa già alle sanzioni, nel caso in cui venga individuato un responsabile: quanto prevede la Legge è una multa.

Non proprio una batosta, comunque, ma solo 206 euro, per il reato di getto pericoloso di cose. Le Forze dell'ordine guidate dall'invito del Prefetto Michele Di Bari, sono tutte convinte che non si debba abbassare la guardia. Il rischio, infatti, è quello del fenomeno di emulazione. Fenomeno da evitare a tutti i costi perché potrebbero davvero verificarsi danni importanti ai monumenti della città.

Seguici sui nostri canali